Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 09 febbraio 2014 alle ore 20:27.
L'ultima modifica è del 09 febbraio 2014 alle ore 20:33.

My24

Non avrà ripercussioni immediate il voto con cui una maggioranza di elettori elvetici ha approvato l'iniziativa contro la libera circolazione in vigore con l'Unione europea. Conseguenze concrete potrebbero però esserci più avanti, per i lavoratori provenienti dalla Ue, sia potenziali residenti che frontalieri. Il Governo svizzero, che insieme alla maggioranza del Parlamento, alle associazione delle imprese, ai sindacati, si era espresso contro l'iniziativa, è comunque costretto ora a recepire l'esito del voto e ad aprire un nuovo versante con la Ue.

Bruxelles, che ha già deplorato il voto, dovrà a sua volta decidere se accettare o meno di rinegoziare il solo capitolo della libera circolazione oppure se rimettere in discussione tutti gli accordi economici bilaterali in vigore con la Svizzera, che formano in linea di principio un pacchetto unico.


L'obiettivo della Unione di centro (Udc), partito nazionalista che ha promosso l'iniziativa "Contro l'immigrazione di massa", è arrivare alla reintroduzione definitiva del meccanismo dei contingenti annuali per lavoratori stranieri, anche per quelli provenienti dalla Ue. E a ciò si potrebbe in effetti arrivare se nei prossimi tre anni Berna e Bruxelles non trovassero una nuova intesa. I tempi e i modi dei passi del Governo elvetico e dell'Unione europea restano da vedere. Nel frattempo Economiesuisse, la principale associazione delle imprese svizzere, ha chiesto all'Udc di fare ora proposte concrete per evitare danni alla piazza economica elvetica. L'associazione ha aggiunto di voler da parte sua valorizzare i residenti per le assunzioni nelle aziende. Tra le richieste dell'Udc, che ha vinto la sfida del referendum, c'è quella appunto di favorire la manodopera svizzera e quella straniera già residente.

Ma l'Udc e la Lega dei ticinesi (in Ticino i sì all'iniziativa hanno avuto un'ampia maggioranza) chiedono anche di limitare la presenza di frontalieri nei cantoni di frontiera. In Ticino i frontalieri italiani sono attualmente oltre 59 mila. Se tra Berna e Bruxelles non si facesse strada un nuovo accordo, anche sul versante dei frontalieri potrebbero esserci restrizioni. Per quel che riguarda gli svizzeri che risiedono in Paesi Ue, l'esistenza o meno di limitazioni dipenderà appunto dalle trattative tra Svizzera ed Ue e dalle decisioni di Bruxelles.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi