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Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2014 alle ore 08:43.
L'ultima modifica è del 13 febbraio 2014 alle ore 14:21.

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È il giorno della resa dei conti tra Renzi e Letta. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, la direzione del Pd, presso la sede romana del partito di Largo del Nazareno. Sono ore di tensione, ma anche di tentativi di mediazione per evitare uno strappo, in attesa di quella che si preannuncia una direzione al buio. Letta intanto fa sapere che non parteciperà alla direzione. E dice: «Si decida con serenità».

Letta: aspetto a palazzo Chigi determinazioni direzione Pd
In un messaggio alla direzione del Pd il premier fa sapere: «Preferisco aspettare a palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese, in modo che tutti in direzione si sentano liberi di esprimere valutazioni e di esplicitare le decisioni che ritengono opportune».

Sull'offerta del ministero dell'Economia è giallo
Letta ha avuto stamattina un incontro a Palazzo Chigi con il portavoce della segreteria Lorenzo Guerini, e i capigruppo parlamentari Luigi Zanda e Roberto Speranza. È giallo sull'offerta che i tre avrebbero fatto al presidente del Consiglio: la titolarità dell'Economia nel nuovo governo Renzi, in cambio di un passo indietro del presidente del Consiglio. A quanto viene riferito, il tentativo di mediazione non sarebbe stato risolutivo. Il Pd smentisce: nessuna offerta del genere. « In merito ad alcune ricostruzioni dell'incontro di questa mattina tra la delegazione del Partito Democratico e il Presidente del Consiglio - si legge in una nota - l'ufficio stampa del Partito Democratico smentisce che sia stata fatta alcuna offerta di posizione o dicastero al premier». La partita è aperta. Da palazzo Chigi spiegano che Letta deciderà all'ultimo se partecipare all'incontro.

Renzi: parlerò a viso aperto
Anche se Guerini esclude che si possa assistere a uno showdown, davanti alle telecamere e in diretta streaming i toni si preannunciano accesi, dopo il braccio di ferro di ieri, con il presidente del Consiglio che ha spiegato di non volersi dimettere e a Renzi ha chiesto chiarezza. Il capo del governo ha accusato il rottamatore di ricorrere a «manovre di palazzo». Parlerò a viso aperto oggi in Direzione, ha assicurato a sua volta il segretario dei democratici. Il sindaco è pronto a sfiduciare Letta.

Il rischio di uno scontro tra renziani e lettiani
A sentire i fedelissimi, Renzi non ha nessuna intenzione di fare lui un passo indietro e confida che Letta rassegni le dimissioni, evitando la prova di forza. Il sindaco di Firenze sta preparando programma e squadra nel caso in cui il Pd decida che tocchi a lui prendere il posto alla guida dell'esecutivo. La conferenza stampa a palazzo Chigi di ieri pomeriggio del capo del governo, nel corso della quale il premier ha illustrato la proposta di patto di coalizione tra i partiti che sostengono il governo ("Impegno Italia"), é stata letta dai renziani come una dichiarazione di guerra.

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