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Questo articolo è stato pubblicato il 15 febbraio 2014 alle ore 18:44.
L'ultima modifica è del 16 febbraio 2014 alle ore 17:15.

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«C'è disagio» in un certo numero di parlamentari, ma «non c'è nessun complotto». Pippo Civati, a Skyg24, ribadisce le perplessità di un gruppo di circa dieci parlamentari sulle scelte che hanno portato il Pd a lanciare Matteo Renzi verso palazzo Chigi. «Però voglio lanciare l'hashtag #matteostaisereno», aggiunge, perché «non c'è nessun complotto». E ancora: «Anche se dieci parlamentari non voteranno la fiducia a Renzi non succede nulla», spiega, perché «Renzi può farcela lo stesso e può sbagliare anche da solo». Nell'elettorato di centrosinistra per Civati «c'è grande spaesamento» e sarebbe assurdo non tenerne conto per un politico come Renzi, che ha basato «il suo successo sulle primarie».

Una decina di parlamentari Pd a disagio
Oggi, in un'intervista alla Stampa, l'ex candidato alle primarie per la segreteria Pd, oggi tra i leader della minoranza interna, non ha sciolto la riserva sulla fiducia al governo Renzi. «Quando saprò qual è il governo, da chi è composto e quale sarà il programma esprimerò il mio giudizio - ha dichiarato -. Certo al momento sono molto a disagio». Il problema «è politico, non personale». Detto questo «non c'é nessuna mozione Civati. C'é una decina di parlamentari, soprattutto al Senato, che sono in difficoltà. E c'é un articolo della Costituzione che esclude il vincolo di mandato», è l'avvertimento.

Insofferenza crescente
Insomma, cresce l'insofferenza alla linea di Matteo Renzi. «Io mi permetto di essere preoccupato - aveva detto ieri a Torino, a margine di una iniziativa a sostegno del candidato alla segreteria regionale del Pd Piemonte, Daniele Viotti - che questo schema di Governo non regga. Perché dovremmo fare le cose con la stessa maggioranza?» Tutt'altro sarebbe offrire un nuovo scenario di governo, magari con Sel. «Io sarei d'accordo, si supererebbe in parte il deficit di legittimazione popolare. Ma se il Governo è Pd più Ncd, le due Scelte Civiche, Casini (che fra l'altro si è già alleato con Berlusconi) e qualche parlamentare di Verdini, mi passa davvero un pò di poesia. A Renzi dico in bocca al lupo, però vorrei sapere davvero quali sono i dettagli di questo Governo» ha spiegato Civati.

Verso un nuovo centro sinistra?
«Quasi quasi fondo il Nuovo Centro Sinistra» aveva scritto sul suo blog dopo il no alla defenestrazione di Letta giovedì in Direzione. E ancora, in un'abbozzata strategia: «Recupero una dozzina di senatori. Poi vado da Renzi e gli dico il contrario di quello che propongono Formigoni e Sacconi, oggi sui giornali». Il programma? «Chiedo matrimoni egualitari, stop agli F-35, stop al consumo di suolo (magari anche NoTav), reddito minimo, progressività fiscale, conflitto d'interessi, ius soli, legalizzazione delle droghe leggere». Con riferimento all'asse con Ncd la domada è: «Mi spiegate perché, davvero, stiamo facendo un altro governo con questi signori, preoccupati solo di non discutere di unioni civili e di ius soli?».

Scissione? L'hanno fatta gli altri
Poi oggi la smentita dell'ipotesi scissione («Leggo che qualcuno dice che io vorrei fare la scissione, ma mi pare che la scissione l'abbiano fatta gli altri rispetto alle proprie promesse e ai propri elettori») ma non certo dell'insofferenza montante.

Renzi smentisca contatti con Verdini anti-Alfano
A seguire la richiesta di un altro chiarimento: «Lo scrivono parecchi giornali: Renzi avrebbe sentito Verdini (dico Verdini) per poter ridimensionare Alfano con qualche senatore. Ecco, personalmente l'avrei già smentita di prima mattina». Il riferimento è a uno schema, rifertito dal Corriere della Sera, che dovrebbe portare alla costituzione di una pattuglia di senatori provenienti dalle fila del centrodestra, una formazione da ingrossare progressivamente fino a rendere Ncd ininfluente ai fini della maggioranza a Palazzo Madama.

Guerini: nessuna trattativa con Fi
La smentita di trattative in corso con Forza Italia arriva in serata dal portavoce della segreteria Pd Lorenzo Guerini: «Non ci sono contatti o trattative in corso tra il Pd e Fi sul tema della composizione del governo - assicura -. Una cosa è il piano delle riforme istituzionali su cui abbiamo avviato un cammino comune, altro è il piano del nuovo governo su cui il Pd non ha coinvolto vertici o esponenti di Fi»

La smentita dei senatori di Gal e Forza Italia
In precedenza, a smentire le voci di intese con Verdini erano stati i senatori chiamati in causa da indiscrezioni dei giornali. «Basta con le illazioni. Smentiamo con forza quanto riportato oggi da alcuni media a proposito di un nostro eventuale passaggio in un altro gruppo per dare sostegno al nascente governo Renzi. La notizia è priva di fondamento». Lo affermano, in una nota congiunta, i senatori di Gal e Forza Italia Antonio Milo, Vincenzo D'Anna, Pietro Langella, Giovanni Mauro e Ciro Falanga.

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