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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2014 alle ore 07:40.
L'ultima modifica è del 17 febbraio 2014 alle ore 13:26.

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Scoppia una bella bomba in casa Juve. La innesca Fabio Capello, a distanza. Ma la portata della deflagrazione potrebbe anche scatenare dinamiche di rottura a medio termine tra Antonio Conte e la Juventus. Il tecnico bianconero non ha digerito le critiche di Fabio Capello sulla sua gestione della squadra dopo il pareggio col Verona e, nel rispondere al ct della Russia, inciampa in una gaffe clamorosa.

In sintesi Conte dice che Capello, sulla panchina della signora, ‘ha vinto solo due scudetti che sono stati revocati'. Un po' come rinnegare quanto sostenuto strenuamente dalla società e dai tifosi in tutti questi anni. Un vero e proprio scontro ideologico dettato dall'incapacità di incassare una critica con serenità. Detto questo, un turno di campionato senza grandi sorprese quello che si concluderà questa sera con il posticipo tra Verona e Torino. Un turno diluito su quattro giornate che si è aperto con le vittorie di Milan e Inter su Bologna e Fiorentina, con le due milanesi che proseguono i rispettivi cammini tra alti e bassi ma sempre costrette a osservare da spettatrici quel che succede ai piani alti della classifica. Poco, per la verità. Perché le distanze tra le prime restano invariate.

Le big vincono tutte. E tutte senza faticare troppo. Juventus e Napoli che piegano con disinvoltura i fanalini di coda Chievo e Sassuolo - superati anche dal Catania che si risveglia improvvisamente travolgendo la Lazio - e la Roma fa altrettanto nel posticipo all'Olimpico contro la Sampdoria. La prima della classe con Asamoah, Marchisio e Llorente supera brillantemente il Chievo che mette un po' di pepe solo nel momento in cui accorciale distanze, sul 2-0, grazie e una goffa autorete di Caceres su un rinvio di Lichtsteiner, ma la supremazia bianconera non è mai in discussione. Come non è in discussione quella del Napoli che doma il Sassuolo a Reggio Emilia con un gol per tempo. Prima colpisce Dzemaili da fuori area, poi Insigne con una gran conclusione a giro.

Una vittoria che serve soprattutto a tenere a distanza di sicurezza la Fiorentina, fermata dall'Inter, che resta a -6. Per la Roma un'vversaria più tosta da domare rispetto alle altre due, ma una volta sbloccata la partita da Destro i blucerchiati si sciolgono come neve al sole e i giallorossi dilagano tornando a -9 dalla Juve e a +4 sul Napoli sempre con una gara in più da recuperare. Dopo il derby senza reti pareggiato con la Lazio, Garcia aveva chiesto una reazione da lupi famelici ai suoi ragazzi ed è stato accontentato. Mihajlovic sbarca all'Olimpico senza modificare tatticamente la sua Samp e paga dazio. Perché i blucerchiati reggono per una buona porzione d gara ma una volta scardinata la difesa il fortino blucerchiato si sbriciola. Non c'è Totti e Destro, che lo sostituisce si prende una bella soddisfazione.

Una doppietta per il giovane attaccante che, avanti di questo passo potrebbe far comodo anche Prandelli, e un bel gol su punizione di Pjanic mantengono la Roma in linea di galleggiamento in attesa del recupero di aprile della gara rinviata per maltempo con il Parma che però sarà tutto fuorché una formalità. Anche ieri i gialloblù hanno offerto una performance di altissimo livello strapazzando l'Atalanta a Bergamo vincendo addirittura per 4-0. Trascinati tra l'altro da Antonio Cassano, gli emiliani possono sognare in grande e sognare magari un piazzamento in Europa. Con 36 punti hanno infatti momentaneamente agganciato il Verona che sarà in campo stasera contro il Toro di Ventura per lo stesso obiettivo. Giorno di rimpianti invece per Guidolin. La sua Udinese si fa rimontare dopo aver conquistato un doppio vantaggio dal Genoa che sul 3-1 in favore dei friulani si scatena e riesce a strappare un 3-3 grazie alla doppietta di Gilardino. Brutta sconfitta per il Cagliari che perde in casa con il Livorno per 2-1 anche se sono i toscani a trovarsi al quart'ultimo posto in piena bagarre salvezza.

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