Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 febbraio 2014 alle ore 13:15.
L'ultima modifica è del 18 febbraio 2014 alle ore 14:05.

My24
Carlo SangalliCarlo Sangalli

«È a rischio la pace sociale. È pericoloso lasciare le famiglie e le imprese sull'orlo della disperazione». È questo l'avvertimento lanciato al mondo politico dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel corso della mobilitazione organizzata da Rete Imprese Italia a piazza del Popolo a Roma insieme con le associazioni del settore come casartigiani, Confartigianato, Confesercenti, Cna e Confcommercio. Parlando agli oltre 60mila imprenditori (70mila per gli organizzatori) presenti in piazza, Sangalli ha affermato tra gli applausi: «Siamo stanchi, chiediamo rispetto e meritiamo più rispetto».

Una riforma fiscale per rilanciare la crescita del Paese
È questa la principale richiesta rivolta da Sangalli al premier incaricato Matteo Renzi. Il numero uno di Confcommercio ha spiegato: «A Renzi chiediamo innanzitutto una riforma fiscale». Due gli obiettivi da perseguire: «Ridurre le tasse perché oggi la pressione è così elevata da essere incompatibile con qualsiasi ipotesi di sviluppo» e «semplificare un sistema fiscale che sta strozzando le nostre imprese», ha spiegato Sangalli. Ma a Renzi «chiederemo anche di rilanciare i consumi, oggi desolatamente fermi» e «il credito».

Striscioni e scritte durissime contro il Palazzo
In piazza sono migliaia di bandiere con i colori delle varie associazioni, i fischietti e i tamburi suonati dagi partecipanti. Molti agitano scope tricolori «per spazzare via le tasse», altri si presentano con ombrelloni da spiaggia. Tanti gli striscioni esposti nella piazza, alcuni srotolati dalle scalinate del Pincio: «Qui oggi per non chiudere sempre», ma anche «Dittatori» e «Siamo alla der... Iva». Moltissimi i manifestanti arrivati dalle zone terremotate e alluvionate dell'Emilia che ripetono «Ci avete lasciato soli ma siamo noi a portare avanti tutto». Durissimo lo striscione con scritto «Per noi un suicidio ogni due giorni. Voi quando cominciate?».

Lega Nord in appoggio alla manifestazione
Tra i primi ad appoggiare la manifestazione delle imprese c'è la Lega Nord che sottolinea in una nota come gli imprenditori siano scesi in piazza «perché sono arrivati al limite». Mai come oggi, ricorda una delegazione di senatori presente in piazza, «lavorare è diventato impossibile in questo Paese. Il governo che deve insediarsi non può perdere nemmeno un minuto e dare una svolta urgente alla politica economica. Lo slogan degli imprenditori scesi in piazza è drammaticamente vero "Il tempo delle attese è finito. Senza l'impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro"».

Sacconi (Ncd): puntare a meno tasse e meno vincoli
«Lascio la grande manifestazione di artigiani e commercianti con un senso di rispetto per la loro compostezza nonostante la crisi stia soffocando molti di loro. Hanno ragione! Dobbiamo produrre meno vincoli e meno tasse in misura percepibile e in poco tempo. Per il Nuovo Centrodestra e' la principale sfida di governo perche' riguarda la sua stessa ragione di esistere come forma politica». A scriverlo, sul suo profilo facebook, è Maurizio Sacconi, presidente dei Senatori Ncd.

Squeri (FI): la piazza non chiede la luna ma fatti concreti
Favorevole alla protesta anche il deputato di Forza Italia, Luca Squeri, convinto che i manifestanti di piazza del Popolo «non chiedono la luna, si vuole solo che si accantonino gli hastag e i 'farò' per passare a cose concrete. Non c'è bisogno di inventarsi colpi a effetto o di tirare fuori conigli dal cilindro, la soluzione è chiara: meno tasse, meno burocrazia, meno rigidità nei contratti di lavoro, più consumi e più credito. Qui in piazza abbiamo le idee chiare, è ora che se le chiariscano anche a Palazzo Chigi».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi