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Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2014 alle ore 15:52.
L'ultima modifica è del 20 febbraio 2014 alle ore 21:12.

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Platea più ampia e più tempo a disposizione per fruire delle norme del Ddl di Stabilità sulla "rottamazione" delle cartelle esattoriali. L'Aula del Senato ha approvato un emendamento al Dl sugli Enti locali a firma Vittorio Fravezzi (Autonomie), che estende questa possibilità anche ai casi in cui «il debito tributario derivi da ingiunzione fiscale» ed allunga i termini dal 28 febbraio al 31 marzo prossimo.

Ok Senato con 135 sì a dl, passa a Camera
Il decreto, che contiene anche le norme "Salva-Roma" per il ripiano dei debiti della Capitale è stato approvato dal Senato con 135 sì, 23 no e 45 astenuti il decreto Enti Locali. A favore hanno votato Pd e Ncd. Contro Forza Italia, Lega e M5s. Astensione (che vale voto contrario) di Scelta Civica che puntava a vincoli piu' stringenti per il Comune di Roma sul risanamento del debito, con una attenzione particolare al mondo delle partecipate. Il provvedimento (che contiene anche misure su trasporti, infrastrutture e interventi nelle zone terremotate) è in scadenza il 28 febbraio. E passa ora alla Camera .

Legnini: governo disponibile a miglioramenti in Aula
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, durante la discussione in aula, ha sottolineato il «lavoro positivo, fruttuoso e di miglioramento che è stato effettuato in Commissione bilancio». Ma ha aggiunto: «Se ce ne saranno le condizioni, sulla base dell'andamento della discussione, il Governo è disponibile anche a prendere in considerazione qualche altro limitato miglioramento del testo».

No di Grasso a metà degli emendamenti
Dopo il via libera in mattinata in commissione Bilancio del Senato è iniziata in Aula la discussione generale con la mannaia del presidente Grasso che ha dichiarato inammissibili 15 dei 26 gli emendamenti approvati in commissione Bilancio del Senato perché considerati «estranei» alla materia del decreto.

Ok Senato a piano rientro debiti
Con 155 voti favorevoli, 50 no e sei astenuti l'aula del Senato ha approvato l'emendamento sul piano di rientro triennale del debito della Capitale contenuto nel dl Enti Locali. Grazie all'approvazione dell'emendamento, a firma Giorgio Santini (Pd) si mettono al sicuro i conti della Capitale dando la possibilità a Roma capitale di escludere 485 milioni di euro dal debito scontandoli dalla gestione commissariale. In particolare si tratta di 350 milioni per il bilancio 2013 (già approvato dall'Assemblea capitolina) e di circa 180 per il bilancio 2014.

Nessuna vendita di quote di Acea
Inoltre, l'emendamento stabilisce che il Campidoglio possa dismettere quote delle società partecipate, ad esclusione di quelle quotate in borsa (misura che salva Acea ndr.) che non abbiano come fine sociale attività di servizio pubblico ma solo «ove necessario per perseguire il riequilibrio finanziario del Comune». L'emendamento nasce dalla sintesi del precedente testo proposto da Santini e da quello predisposto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanni Legnini. Il testo impone al Comune di Roma di trasmettere entro 60 giorni ai ministeri dell'Economia, dell'Interno e alle Camere un rapporto che evidenzi le cause del disavanzo e le misure che si intendono prendere per il contenimento dei costi.

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