Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 febbraio 2014 alle ore 12:36.
L'ultima modifica è del 20 febbraio 2014 alle ore 18:14.

My24
Nella foto un momento degli scontri tra manifestanti e polizia a Kiev (Epa)Nella foto un momento degli scontri tra manifestanti e polizia a Kiev (Epa)

I ministri degli Esteri dell'Ue avrebbero deciso oggi a Bruxelles di procedere a delle sanzioni verso coloro che «in Ucraina si sono macchiati di violenza, sui visti e sugli assetti finanziari». Lo ha riferito il ministro degli Esteri italiano, Emma Bonino, prima della conclusione della riunione europea. «In accordo con i tre ministri a Kiev la decisione è di procedere molto rapidamente nelle prossime ore a un bando verso coloro che in Ucraina si sono macchiati di violenza, sui visti e sugli assetti finanziari».

BRUXELLES – Questo pomeriggio qui a Bruxelles i ministri degli Esteri dei 28 paesi dell'Unione cercheranno di trovare una posizione comune nel reagire alla crescente instabilità che sta colpendo l'Ucraina. La situazione nel paese sembra precipitare, tanto che i tre ministri degli Esteri europei che si sono recati a Kiev stamani hanno iniziato con una ora di ritardo, per motivi di sicurezza, il loro colloquio con il presidente ucraino Viktor Yanukovich.

Tra i paesi c'è il consenso ad "aprire una pista sanzionatoria", ha spiegato un diplomatico, ma le divergenze nazionali sono evidenti in quanto a tempi e modalità di eventuali sanzioni. Alcuni paesi, come la Germania e la Francia, premono per una reazione immediata dei Ventotto. Altri, come l'Italia o la Spagna, preferirebbero un atteggiamento più cauto, anche per evitare un degrado delle relazioni con la Russia, che considera l'Ucraina parte della sua storia e tassello della sua zona d'influenza.

Al di là di questa scelta, i Ventotto sono divisi anche sul tipo di sanzioni. Chi devono colpire: il paese o solo alcuni dirigenti nazionali? Le forze dell'ordine o anche i manifestanti? L'Ucraina è sull'orlo di una guerra civile. Ormai i responsabili delle violenze appartengono a molti fronti. Secondo il ministero della Sanità ucraina, almeno 28 persone sono rimaste uccise negli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti.

Tre ministri degli Esteri europei, il tedesco Frank-Walter Steinmeier, il francese Laurent Fabius e il polacco Radoslaw Sikorski si sono recati stamani a Kiev per discutere della situazione con il presidente Yanukovich. Il tentativo dei tre ministri è di mettere l'uomo politico spalle contro il muro, imporgli di aprire un dialogo con l'opposizione, minacciando altrimenti le sanzioni dell'Europa.

Qualche giorno fa in una conversazione telefonica con il suo ambasciatore a Kiev, poi intercettata, il vice segretario di stato americano Victoria Nuland aveva dichiarato con una espressione volgare il suo disappunto per l'assenza di una posizione ferma dell'Europa, quale essa sia. Il ricordo di quella opinione, purtroppo in parte vera, peserà inevitabilmente nelle discussioni di questo pomeriggio, qui a Bruxelles.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi