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Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2014 alle ore 00:04.
L'ultima modifica è del 23 febbraio 2014 alle ore 13:31.
I server di WhatsApp fanno le bizze e il servizio cade per quattro ore prima di essere definitivamente ripristinato, pochi minuti dopo la mezzanotte. La disfunzione non è da imputare ad un attacco hacker, come si è a lungo vociferato, ma sarebbe invece dovuto ad una "semplice interruzione dei server". Lo conferma il CEO di WhatsApp Jan Koum con un'email la cui esistenza è stata resa pubblica dal giornalista Scott Thurm (Wall Street Journal) tramite il proprio account Twitter.
La panne tecnica sembra essere una mezza verità, come imputare esclusivamente al motore un arresto dovuto alla mancanza di carburante. Difficile credere che non esista un piano di backup e uno di recupero di emergenza, il messaggio del neomiliardario CEO di WhatsApp è servito solo a fare sapere che gli hacker non hanno nulla a che vedere con il problema.
Scartate le défaillance tecniche e gli assalti pirata, prende spazio l'anomalia al codice dell'applicazione di messaggistica. Pista più battibile considerando che negli ultimi 10 giorni WhatsApp ha fatto appello al Digital Millennium Copyright Act, la legge USA a tutela della proprietà intellettuale, per contrastare la concorrenza. Col senno di poi questa azione assume un senso specifico nel quadro della recente acquisizione ad opera di Facebook ma non esclude che la pesante avaria delle ultime ore sia dovuta, appunto, ad alcune massicce operazioni di miglioramento del proprio software che hanno disatteso, in produzione, i risultati mostrati durante le fasi di test.
La Rete ha dato ampia enfasi all'evento, tra messaggi di sconforto e la classica ironia, tant'è che l'hashtag #whatsappdown ha scalato in tutta rapidità la vetta delle chiavi più utilizzate su Twitter e, anche su Facebook, il disservizio ha tenuto banco.
Il valore nominale di WhatsApp non è certamente di 19miliardi di dollari, cifra che trova una spiegazione negli effetti sinergici e collaterali: è bastato un down di circa 4 ore per fare calare l'audience sociale generata da Sanremo, tra l'altro nella sua serata finale, e a fare decollare l'applicazione Telegram Messenger, concorrente meno blasonata di WhatsApp la quale, nel giro di poche ore, ha dovuto confrontarsi a sua volta con sovraccarichi ai propri server, bersagliati da quasi un milione di prelievi.
La cifra sborsata da Zuckerberg per acquistare WhatsApp è certamente sproporzionata ma, alla luce di quanto accaduto nelle ultime ore, lo è un po' meno..
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