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Questo articolo è stato pubblicato il 24 febbraio 2014 alle ore 09:59.
L'ultima modifica è del 24 febbraio 2014 alle ore 21:08.

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Viktor Yanukovych (LaPresse)Viktor Yanukovych (LaPresse)

A Kiev è stata avviata un'inchiesta per «strage» nei confronti del deposto presidente Viktor Yanukovich. Lo annuncia su Facebook il ministro dell'Interno a interim, Arsen Avakov: «Yanukovich e altre persone responsabili sono adesso ricercate». Esautorato dal Parlamento il 22 febbraio, dopo il massacro a Maidan, la piazza della contestazione filo-Ue, Yanukovich è fuggito dalla capitale ucraina e non si sa al momento dove si trovi. Da Mosca intanto arrivano parole durissime: il riconoscimento occidentale di un «ammutinamento armato» è «un'aberrazione», dice il capo del governo russo, Dmitri Medvedev, riferendosi al riconoscimento dei nuovi vertici da parte dell'Unione europea e degli Stati Uniti.

La reazione dei russi
La Russia accusa «alcuni paesi occidentali» di non preoccuparsi del destino dell'Ucraina e di essere mossi solo da «calcoli geopolitici unilaterali». È quanto si legge in una comunicato pubblicato oggi sul sito del ministero degli Esteri russo. Mentre il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov esprime «preoccupazione» al telefono con il generale Philip M. Breedlove nella sua funzione di Comandante Supremo delle Forze Alleate in Europa, Le autorità russe in un comunicato ufficiale denunciano che a Kiev stanno emergendo tendenze «dittatoriali», «metodi terroristici», «misure anti-russe».

L'ex presidente ora destituito
Yanukovich sarebbe stato visto a Sebastopoli, il porto della Crimea base della Flotta del Mar Nero della Marina russa. Il deputato dell'opposizione Volodym Kurennoy ha scritto su Facebook di avere informazioni non confermate secondo cui Yanukovich sarebbe stato arrestato in Crimea, mentre, secondo il sito ucraino Liga.net, i cittadini di Sebastopoli lo avrebbero visto in compagnia di marines russi. I portavoce del ministero dell'Interno e del Servizio di sicurezza in Crimea hanno però affermato di non avere tali informazioni. Nel frattempo, il ministro dell'Interno ucraino Arsen Avakov ha annunciato su Facebook, che è stato emesso un mandato di arresto per l'ex presidente con l'accusa di «uccisione di massa» di civili. Dopo aver firmato un accordo con l'opposizione per mettere fine alla crisi nel Paese, Yanukovich è fuggito da Kiev verso l'est dell'Ucraina. Sabato, l'ex presidente ha cercato di lasciare il Paese ma è stato fermato.

In ballo 20 miliardi di aiuto da Bruxelles
L'Ue si dice pronta ad aiutare l'Ucraina, per evitare il default dopo la svolta politica maturata a Kiev. «Dobbiamo essere pronti a fornire assitenza finanziaria attraverso organizzazioni come il Fondo Monetario Internazionale», dichiara il ministro britannico delle Finanze, George Osborne, da Singapore, sottolineando la necessità di «non voltare le spalle» a Kiev proprio ora che si prospetta un vero riavvicinamento con l'Europa. Il problema è rimpiazzare con urgenza gli aiuti sospesi dalla Russia, che ha versato a dicembre i primi 3 miliardi di dollari dei 15 promessi ma che vuole vederci chiaro prima di procedere con nuovi stanziamenti. In un'intervista televisiva andata in onda ieri sera sul canale ucraino 1+1, il presidente della commissione affari esteri dell'europarlamento, Elmar Brok, ha parlato di aiuti per 20 miliardi .

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