Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 26 febbraio 2014 alle ore 16:42.
L'ultima modifica è del 27 febbraio 2014 alle ore 09:56.

My24
(Afp)(Afp)

L'aviazione russa sta pattugliando lo spazio aereo occidentale dell'Ucraina dopo lo stato di allerta deciso ieri dal presidente Putin, che è anche comandante delle forze armate. Lo scenario simulato è quello di un bombardamento dei bersagli nemici, in luoghi che saranno resi noti solo dopo l'esercitazione.

Nella regione ucraina della Crimea uomini armati filorussi controllano le sedi del parlamento e del governo. Il premier di Crimea, Anatoliy Mohilyov, ha confermato che fino a cinquanta uomini armati hanno fatto irruzione nella notte negli edifici e se ne sono impadroniti, prima di issare la bandiera della Russia e impedire l'accesso ai dipendenti pubblici. Le autorità locali si stanno preparando a "prendere misure", ha detto Mohilyov senza aggiungere ulteriori dettagli.

Il ministro dell'interno ucraino ad interim, Arsen Avakov, ha messo in allerta le forze di polizia, comprese quelle speciali.

Il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turchynov, ha messo in guardia la flotta russa del Mar Nero contro ogni aggressione militare, mentre uomini armati filorussi si sono impadroniti dei palazzi ufficiali in Crimea. «Mi rivolgo ai dirigenti militari della flotta del mar Nero: tutti i militari devono restare sul territorio previsto dagli accordi. Ogni movimento di truppe armate sarà considerato alla stregua di un'aggressione militare», ha dichiarato in parlamento. La Crimea, penisola russofona del sud dell'Ucraina, continua a ospitare la flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli.

Arseniy Yatsenyuk, uno dei leader della protesta in Ucraina e capogruppo del partito «Patria» di Iulia Timoshenko, è stato nominato nuovo primo ministro e incaricato di condurre il governo fino alle elezioni presidenziali di maggio. L'annuncio è stato fatto davanti a decine di migliaia di persone che si trovavano in piazza Maidan a Kiev, poche ore dopo l'annuncio del procuratore generale ad interim, Oleg Makhnytsky, ha chiesto un mandato di cattura internazionale nei confronti del presidente deposto Viktor Yanukovich, accusandolo di strage. Secondo fonti della Procura, lYanukovich, si trova ancora all'interno dei confini del paese e prosegue la caccia all'uomo nei suoi confronti.

La caduta libera del rublo aggrava il malumore di Vladimir Putin, e nello stesso tempo la sua decisione di lanciare un segnale forte - il presidente russo ha ordinato improvvisamente una serie di esercitazioni in due distretti militari russi - ha peggiorato ancor più le cose sui mercati valutari: contro il paniere di valute che Bank Rossii usa come riferimento, il rublo ha perso mercoledì lo 0,9%, la grivna ucraina ha accumulato da inizio anno un calo sul dollaro del 20,7%.

I test sullo stato di prontezza al combattimento delle unità del Distretto militare occidentale e della Seconda armata del Distretto centrale, ha precisato il ministro della Difesa russo Serghej Shoigu, non hanno niente a che vedere con la situazione in Ucraina. Simili esercitazioni, lo scorso anno, sono state condotte almeno sei volte. Ma con gli occhi del mondo fissi sull'Ucraina e sui brontolii secessionisti della Crimea, l'ordine del comandante in capo delle forze armate russe - cioè Putin - ha subito conquistato i titoli dei giornali, e alimentato la tensione.

Le preoccupazioni maggiori ora sono su Simferopol, centro amministrativo della repubblica autonoma di Crimea. L'ostilità degli abitanti - in maggioranza russofoni - verso il cambio della guardia avvenuto a Kiev è sfociata mercoledì pomeriggio in scontri tra oppositori del nuovo regime e rappresentanti della comunità di Tartari di Crimea, schierati sul fronte contrario.

La polizia ha faticato a mantenere l'ordine tra i due schieramenti che - ciascuno forte di alcune migliaia di persone - gridavano «Russia» oppure «Ucraina», l'agenzia Ria Novosti segnala la presenza di feriti. Una persona sarebbe morta per attacco cardiaco.
La seduta straordinaria del Consiglio supremo di Crimea, in mancanza del quorum, è stata rinviata. In agenda era la richiesta della maggioranza russofona di ripristinare la Costituzione del 1992, che dà alla penisola il diritto di eleggere un proprio presidente e di gestire in autonomia la politica estera. Richiesto anche un referendum che chieda agli abitanti se mantenere l'attuale status di repubblica autonoma o cercare l'integrazione alla Russia.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi