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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2014 alle ore 23:15.
L'ultima modifica è del 28 febbraio 2014 alle ore 23:47.

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La Crimea sta subendo una«invasione armata», con più di 2mila parà russi aviotrasportati a Simferopol, capitale di questa repubblica autonoma dell'Ucraina meridionale, che ospita anche la flotta russa del Mar Nero. Lo ha dichiarato un alto responsabile ucraino.«Assistiamo attualmente a un'invasione armata russa». Gli Stati Uniti hanno confermato movimenti militari russi in Crimea «via aria e via mare».

«Siamo profondamente preoccupati. Ogni intervento in Crimea sarebbe una grave violazione del diritto internazionale e della sovranità ucraina», ha dichiarato in serata Barack Obama, che ha avvisato: l'intervento russo «avrebbe un costo».

Washington, in effetti, ha chiesto alla Russia, attraverso la posizione espressa da Samantha Power, ambasciatore Usa all'Onu, al termine della riunione del Consiglio di Sicurezza, di «ritirare» i soldati dalla pensiola ucraina di Crimea. Auspicato «l'invio con urgenza di una missione internazionale di mediazione per iniziare ad allentare la tensione e facilitare un dialogo pacifico e produttivo tra tutte le parti». Power ha aggiunto che gli Usa sono «profondamente contrariati dalla notizia dello schieramento di truppe russe in Crimea».

«Negli ultimi giorni - ha aggiunto Obama nella sua dichiarazione - abbiamo parlato spesso con Putin. Credo che la Russia possa essere parte integrante del processo di stabilizzazione dell'Ucraina». Gli Stati Uniti - ha aggiunto il presidente - «sostengono il diritto del popolo ucraino di decidere liberamente il proprio futuro e appoggiano «la sovranità territoriale dell'Ucraina».

Secondo Obama l'intervento armato di Mosca in Crimea avrebbe «delle conseguenze, sarebbe profondamente destabilizzante per l'Ucraina e potenzialmente pericoloso».

Lo spazio aereo (in Crimea) è chiuso «a causa del gran numero di atterraggi di aerei ed elicotteri russi», ha dichiarato il rappresentante del presidente ucraino in Crimea, Sergei Kounitsyne, all'emittente televisiva Art. Ha giudicato che circa 2mila militari russi siano stati aviotrasportati in un aeroporto militare vicino Sinferopoli. Il presidente ucraino ad interim, Aleksandr Turcinov, ha chiesto al leader russo Vladimir Putin di far cessare la «aggressione non dissimulata» in Crimea. Mentre l'ambasciatore ucraino alle Nazioni Unite Yuriy Sergeyev ha avvertito: «Siamo forti abbastanza per difenderci».

In Crimea soffiano quindi venti di guerra, malgrado i tentativi di dialogo fra Russia e Occidente. Uomini armati hanno presidiato sin da venerdì mattina due importanti aeroporti della penisola: quello della capitale Simferopol e quello di Belbek, a 20 chilometri da Sebastopoli, dove è di stanza la flotta russa del Mar Nero. Non è ben chiaro se gli autori di questi blitz - sulle cui mimetiche non c'è alcun segno distintivo - siano paramilitari filorussi o delle truppe regolari di Mosca.

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