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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2014 alle ore 14:17.

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«Contro la contraffazione agroalimentare ci vuole un marchio unico. Lo chiamo "Italia", il simbolo è una mela tricolore». Oscar Farinetti, presidente di Eataly, a Mix 24, la trasmissione di Giovanni Minoli su Radio 24, ha lanciato una proposta. «Dobbiamo difenderci da soli inventando dal danno della contraffazione agroalimentare con un marchio unico per il cibo italiano. Dobbiamo dare la possibilità ai cittadini del mondo di riconoscere quello che è italiano e dobbiamo lavorare su questo, c'è molto da fare e si può fare in 3 mesi non in otto anni. Invento un marchio unico che si chiama Italia, io ho proposto la mela tricolore e lo appongo su tutti i prodotti veri italiani e faccio un advertising nel mondo... si ricorda quello di pura lana vergine, vero cuoio, quella roba lì. Cerca il prodotto italiano e poi parliamo delle nostre Dop, Docg, Igp. Cosi abbiamo piantato un po' di confusione». Poi l'idea di un c apo del made in Italy. «Serve un grande capo al made in Italy, un grande capo all'export. Se avesse voglia di farlo, Diego Della Valle», ha detto il presidente di Eataly.

All'Expo 2015 mi aspetto il doppio delle persone previste
«Dall''Expo mi aspetto moltissimo, che arrivi il doppio delle persone che ci immaginiamo. Loro ne aspettano una ventina di milioni secondo me ne arrivano molte di più. Le imprese italiane soprattutto nel mondo stanno lavorando in questa direzione, c'è una voglia di Italia. Siamo il paese con il 70% del patrimonio artistico, i più bei paesaggi, il cibo considerato». Per Oscar Farinetti sull'Expo «siamo nella direzione giusta e noi italiani, verso la fine ha notato che poi ogni volta raddrizziamole situazioni. L'abbiamo già raddrizzato l' Expo, ci stiamo lavorando. Sala (commissario Unico del governo per ‘Expo, ndr) è una persona intelligente, sia Carlin Petrini (Slow Food), sia il sottoscritto, molto più umilmente, stiamo cercando di aiutarlo».

Sono contro i prodotti km zero
«Non sono un fanatico dei prodotti a km 0, anzi sono sostanzialmente contro i km zero, perché se noi fermiamo la libera circolazione delle merci nel mondo, fermiamo anche la libera circolazione delle idee. Però sono per trasportare solo le eccellenze e non tutto. È lampante che io mangio una mela italiana, e non mangio una fragola oggi, che è fuori stagione, che deve arrivare da un'altra parte del mondo. Però io vorrei vendere, noi vogliamo vendere barolo e barbaresco ai cinesi», ha detto Oscar Farinetti a Mix24.

Renzi puà farcela
«La sua qualità maggiore di Renzi è la velocità e la determinazione abbinata anche al senso del dubbio, è uno disponibile a cambiare idea. Il Governo Letta era un pelino fermo e in questo momento in questo Paese servono alcune decisioni rapide. Secondo me Renzi ha fatto la cosa migliore che poteva fare, forse poteva essere un pochino meno veloce e un po' più gentile. Tuttavia io sono contento che abbia preso questa decisione. Può farcela più di Letta perché Renzi ha individuato i problemi giusti e ha il coraggio, secondo me, per ribaltare qualche tavolo. Se non ribalti qualche tavolo in Italia non ce la fai a cambiare le cose. E quindi lui ha questo tipo di coraggio, è molto ambizioso ma non è gotico, mette anche in cantiere di perdere e andarsene», ha detto Oscar Farinetti, presidente di Eataly, a Mix 24, il programma di Giovanni Minoli su Radio 24.

La cosa che non mi piace di Grillo? Non trova mai soluzioni
«Grillo mi piace per una parte: quando si lamenta bene senza esagerare nella maleducazione. La cosa che non mi piace è che non trova mai le soluzioni», ha detto Farinetti a Giovanni Minoli su Radio 24.



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