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Questo articolo è stato pubblicato il 03 marzo 2014 alle ore 10:19.
L'ultima modifica è del 03 marzo 2014 alle ore 19:12.

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Rapporto debito-Pil al 132,6%, rapporto deficit-Pil al 3%, pressione fiscale in leggero calo al 43,8%. Pil in flessione dell'1,9%. Spesa per consumi delle famiglie giù del 2,6%. Sono le principali stime del conto consolidato della Pubblica amministrazione elaborate dall'Istat per il 2013.

Record debito: 132,6% del Pil
In base alle stime Istat il rapporto debito-Pil italiano nel 2013 ha raggiunto il 132,6%. Si tratta del livello più alto dal 1990, anno di inizio delle serie storiche confrontabili. Nell'ultima nota di aggiornamento al Def, il governo aveva previsto un rapporto debito-Pil per il 2013 al 133,0% (a legislazione vigente). Ma va ricordato che nel 2012 il debito era al 127,0% del Pil.

Pil 2013 -1,9%, sotto livelli 2000
Il Pil nel 2013 è diminuito dell'1,9% secondo l'Istat che specifica come, con la caduta dell'ultimo anno, il Pil sia sceso leggermente sotto i livelli del 2000. L'ultima stima ufficiale del governo prevedeva un calo dell'1,7%. Nel 2012 si era registrato un ribasso del 2,4% (dato rivisto).

Deficit-Pil 2013 al 3%, in calo al 2,2% l'avanzo primario
Il rapporto deficit/Pil è rimasto al 3% nel 2013 (stesso livello del 2012). Nel 2012 il deficit si era ugualmente attestato al 3,0%. Cala però l'avanzo primario italiano (indebitamento netto meno la spesa per interessi), che nel 2013 è stato pari al 2,2% in rapporto al Pil (34.722 milioni di euro). Nel 2012 era al 2,5%.

Cala pressione fiscale, in 2013 al 43,8%
Qualche nota positiva viene dal fronte tasse. La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) nel 2013 è risultata pari al 43,8%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2012.

Crollano i consumi delle famiglie: alimentari -3,1%, minimo storico
La crisi si ripercuote anche sui consumi. Nel 2013 la spesa per consumi delle famiglie è diminuita del 2,6%, dopo il crollo del 4% già registrato nel 2012. I settori più colpiti sono la spesa per gli alimentari, caduta del 3,1%, quella per la sanità del 5,7% e quella per l'abbigliamento del 5,2%. In particolare i consumi della famiglie per alimentari e bevande non alcoliche toccano nel 2013 il livello più basso da sempre, ovvero da quando sono iniziate le serie storiche dell'Istat (1990). L'anno scorso sono stati, infatti, spesi "solo" 114 miliardi e 297 milioni di euro (-3,6 miliardi rispetto al 2012).

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