Dai No canal al ritiro della Turchia, i 10 nodi ancora irrisolti di Expo 2015
Mancano 422 giorni all'inizio della kermesse internazionale, ma i ritardi e le difficoltà autorizzative minacciano l'organizzazione di Expo 2015 a Milano. Ecco quali sono i progetti, le opere e le questioni ancora da affrontare per la buona riuscita dell'evento.
di Michela Finizio (hanno collaborato Massimiliano Carbonaro e Sara Monaci)
5. I 10 nodi ancora irrisolti di Expo 2015 / La Brebemi
La Brebemi è inserita tra le opere connesse legate a Expo 2015, ma gode di salute decisamente migliore di Pedemontana. Non solo ha già siglato lo scorso marzo 2013 il closing finanziario ma si accinge a terminare i lavori: l'inaugurazione è prevista ai primi di luglio di quest'anno. Insomma la defiscalizzazione non sarebbe necessaria per completare l'opera o dargli lo slancio per arrivare all'Expo in tempo (obiettivo ampiamente raggiunto) ma per rendere più gestibile il valore del subentro a fine concessione così da ridurre questa incognita, per altro oramai l'unica restata su Brebemi. Con il closing si è infatti definito il quadro finanziario con l'equity di 520 milioni e i restanti 1.818 milioni messi a disposizione dagli istituti di credito, in particolare Bei e Cassa depositi e prestiti. Ma ammortizzare l'intero investimento richiede circa 30 anni, mentre la concessione ne prevede quasi 20 così si è deciso di fare ricorso al subentro: è il peccato originale di quest'opera che quando venne assegnata tramite gara nel 2003 prevedeva un costo di 866 milioni di euro. Questo prima delle opere relative all'affiancamento Tav e delle prescrizioni del Cipe che ne hanno fatto più che raddoppiare il costo.
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