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Questo articolo è stato pubblicato il 05 marzo 2014 alle ore 19:01.

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(Epa)(Epa)

Impiegati dagli statunitensi fin dai tempi della guerra in ex Jugoslavia (per guidare i croati contro i serbi di Krajina) e poi su vasta scala in Iraq e Afghanistan, i contractor arruolati dalle Private military companies, potrebbero rivelarsi "l'asso nella manica" di Vladimir Putin nella crisi con l'Ucraina. Mentre in Crimea restano ormai solo un pugno di "marine" ucraini a resistere al pacifico (per ora) assedio delle forze russe o filo-russe, resta ancora da chiarire la consistenza e la tipologia delle truppe di Mosca schierate nella Penisola.

Il governo ucraino parla di 16mila militari inviati da Mosca a prendere possesso della repubblica autonoma che con il referendum del 15 marzo potrebbe puntare alla piena indipendenza e all'annessione alla Russia. Fonti russe avevano riferito nei giorni scorsi di unità di paracadutisti, spetsnaz (forze speciali) e fanti di Marina giunti a rinforzare la guarnigione di Sebastopoli e i due aeroporti che ospitano navi e velivoli della Flotta del Mar Nero. Organismo che secondo stime tedesche comprende una guarnigione di ben 26mila militari i cui movimenti sono ufficialmente limitati dagli accordi tra Mosca e Kiev ai dintorni delle basi.

Di certo unità blindate di Mosca sono state segnalate nella Penisola di Kerch, pronte a intervenire di fronte allo stretto braccio di mare che divide il Caucaso dalla Crimea, ma gli uomini armati che presidiano i centri nevralgici della Penisola ripresi dai media i tutto il mondo indossano uniformi differenti da quelle dell'esercito russo e soprattutto senza mostrine né gradi. Martedì Vladimir Putin ha negato si tratti di truppe russe parlando di "forze locali di auto-difesa". Un'ipotesi plausibile solo accettando il presupposto che i russi avessero inquadrato e addestrato già da tempo tali forze paramilitari (reclutando ex militari) in previsione di possibili problemi con Kiev.

Secondo fonti citate da alcuni media anglosassoni le forze paramilitari che hanno assunto il controllo della Crimea sarebbero invece contractor organizzati della Vnevedomstvenaya Okhrana, ente del ministero degli Interni russo che gestisce società private di sicurezza che impiegano ex militari per la sorveglianza di basi e installazioni militari.
Personale non regolare che potrebbe essere anche alle dipendenze del governo della Repubblica autonoma di Crimea, il cui impiego non espone direttamente Mosca anche se è quasi certo che il supporto logistico e i mezzi vengono forniti dai reparti russi di Sebastopoli. Un "modello" che Mosca, sull'onda del successo in Crimea, potrebbe impiegare anche in altre province dell'Est ucraino dove la popolazione russa è in fermento e chiede di separarsi da Kiev.

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