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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2014 alle ore 19:21.
L'ultima modifica è del 07 marzo 2014 alle ore 21:10.

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Francesco Campanella (ItalyPhotoPress)Francesco Campanella (ItalyPhotoPress)

La prossima settimana potrebbe essere decisiva per la costituzione di un gruppo di ex M5s al Senato. La conferma arriva da uno dei 4 senatori espulsi da Beppe Grillo (e dal web) Francesco Campanella, che chiarisce: «È quello che spero ma al momento non ho contattato ancora nessuno degli ultimi fuoriusciti per rispetto del loro stato d'animo che immagino molto provato dagli ultimi avvenimenti». Nessun contatto, dunque, durante questo fine settimana mentre alla ripresa dei lavori in Parlamento «si ragionerà». «Il mio obiettivo, a questo punto - prosegue Campanella - è quello di cercare di costituire questo gruppo» che, ha spiegato più volte il senatore, si muoverà sugli stessi obiettivi del Movimento.

Campanella: nessun contatto con Pizzarotti
Nel frattempo, spiega Campanella, continuano i contatti nel territorio: «Sto cercando di capire chi, tra i vari gruppi che si stanno muovendo, ha le caratteristiche per la ricostituzione di un Movimento con le caratteristiche dei Cinque Stelle ma senza Grillo e Casaleggio. Ci sono tante esperienze e obiettivi diversi e non tutti sovrapponibili». Pizzarotti? «Con lui non ho contatti» afferma Campanella. Il percorso comunque è iniziato anche se la nuova "creatura" non dovrebbe fare il suo esordio con le Europee: «personalmente non sono dell'avviso di imbarcarci in un progetto tanto grande» dice. In vista delle regionali in Piemonte e in Abruzzo invece non è escluso che il movimento alternativo possa organizzarsi in liste autonome.

I 4 senatori espulsi: sempre restituiti tutti i soldi
In una dichiarazione congiunta con gli altri tre senatori espulsi Fabrizio Bocchino, Lorenzo Battista e Luis Alberto Orellana, Campanella poi precisa: «Noi abbiamo restituito le eccedenze come e insieme a tutti gli altri parlamentari M5S. Chiunque affermi il contrario ne risponderà nelle sedi opportune. Ieri alla trasmissione televisiva Agorà, Giancarlo Cancelleri, deputato regionale siciliano del M5S, pare abbia dichiarato che i 4 espulsi Battista, Bocchino, Campanella e Orellana non hanno restituito parte dei loro emolumenti parlamentari. Questa circostanza è falsa».

Lodo dell'espulsa Bencini: ritiro dimissioni se riscriviamo regolamento
Intanto da Alessandra Bencini, tra i 5 senatori dimissionari (dopo le espulsioni dei colleghi Orellana, Battista, Bocchino e Campanella) messi alla porta da Grillo, arriva, probabilmente fuori tempo massimo, una proposta di mediazione. Integrazione o modifica del regolamento interno del M5S, con un gruppo ad hoc chiamato a riscrivere le regole. Se il "lodo" fosse approvato, la senatrice toscana si dice pronta a ritirare le sue dimissioni e rientrare nel gruppo.

Ipotesi nuove defezioni
I dissidenti dovrebbero tornare a rivedersi lunedì. E allora si capirà (forse) se altri senatori decideranno di abbandonare il Movimento. Circolano i nomi di Michela Montevecchi, Ivana Simeoni, Cristina De Pietro e Giuseppe Vacciano. Sempre lunedì è in programma una riunione del gruppo: all'ordine del giorno la redistribuzione degli incarichi nelle commissioni parlamentari.

L'ex M5s Salsi: ricostruire il movimento
Anche sul territorio si moltiplicano le voci a favore di una "rifondazione" del Movimento, senza Grillo e Casaleggio. «L'unica alternativa possibile alla politica odierna, compreso il M5S, è ripartire proprio dalle ceneri dello stesso» dice la consigliera comunale bolognese Federica Salsi, una delle prime espulse dal M5S, che si dice pronta a ricostruire un movimento «con chi ha voglia di farlo, con chi se la sente di metterci la faccia, sapendo che verrà duramente attaccato, criticato, minacciato perché questi toni violenti continueranno e saranno diretto contro chi si impegnerà in qualcosa di nuovo».

Sondaggio Ixè: per 37% elettori M5S da Grillo gestione padronale
La linea di Grillo sta dividendo anche i simpatizzanti del M5s. Secondo un sondaggio realizzato dall'Istituto Ixè in esclusiva per Agorà, su Rai3, più di un elettore su 3 (37%) dei 5 Stelle riconosce una gestione padronale da parte dei vertici, mentre per il 61% degli elettorali pentastellati nel Movimento prevale la democrazia. Non è un caso se nei sondaggi il M5s è in calo. Secondo Ixè, se le elezioni europee si tenessero oggi il movimento di Grillo otterrebbe il 21,8% dei voti contro il 22,7 della settimana scorsa. Il 29,1 % degli italiani voterebbe il Pd, il cui consenso è cresciuto di più di mezzo punto rispetto alla settimana scorsa (28,5%). Si rafforza anche Forza Italia, verso cui orienterebbe il proprio voto il 24 % degli italiani (era al 23,2 il 28 febbraio).

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