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Questo articolo è stato pubblicato il 07 marzo 2014 alle ore 19:48.
L'ultima modifica è del 07 marzo 2014 alle ore 20:57.

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Hanno deciso di scrivere una lettera, una sorta di appello ai leader dei partiti per ribadire la necessità di garantire la parità di genere nell'Italicum. Una lettera che è stata sottoscritta da 90 parlamentari, non solo della maggioranza, ma anche dell'opposizione. Una lettera per dire che la legge elettorale, così come è stata immaginata, non va bene alle donne. Tanto da spingere le parlamentari a sottoscrivere emendamenti trasversali per garantire una legge che segni un passo in avanti nella parità di genere. Uno scoglio che non sembra semplice da superare. Renzi è fiducioso di arrivare a un'intesa con Berlusconi e Alfano, ma non è escluso che l'Esecutivo si rimetta all'aula per la decisione nel merito. E in questo caso le parlamentari chiederebbero il voto palese.

Lettera spedita ai leader dei partiti
Il documento è stato spedito al premier e segretario Pd Matteo Renzi, al presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, al segretario di Ncd, Angelino Alfano, alla segretaria di Scelta civica, Stefania Giannini, e al presidente dei Popolari per l'Italia, Mario Mauro. C'è anche un account su Twitter: @paritadigenere. Non è «possibile - scrivono - varare una nuova legge senza prevedere regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni e per dare piena attuazione all'articolo 3 e all'articolo 51 della Costituzione». E chiedono senso di responsabilità alla politica «nel trovare una soluzione a una
questione di civiltà e di qualità della democrazia che troverebbe il favore non solo delle donne, ma di tutti i cittadini che hanno fiducia nelle nostre istituzioni e nella possibilità di renderle migliori».

I tre emendamenti "rosa"
Sono tre gli emendamenti "rosa" presentati e prevedono tre possibili soluzioni: l'alternanza uomo-donna nei listini bloccati, il 50 per cento di capilista donne o in alternativa il 40 per cento di capilista donne. Le deputate alla Camera sono 197. Con il voto palese e la prevedibile adesione degli uomini del Pd, oltre che di Sel, Scelta civica e Per l'Italia, supererebbero la maggioranza assoluta dell'aula. Se invece un gruppo di deputati chiedesse il voto segreto, emergerebbero i franchi tiratori.

Slitta a lunedì l'approvazione dell'Italicum
Un documento che viene inviato dopo un aspro confronto sul non risolto nodo della parità di genere che ha visto slittare l'approvazione dell'Italicum dimezzato (riguarderà solo la Camera grazie all'emendamento D'Attorre) dopo il congresso di Fratelli d'Italia. Uno stop che attraversa proprio la data dell'8 marzo, una giornata per ricordare da una parte le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma dall'altra anche le discriminazioni e le violenze che hanno visto e vedono ancor oggi come vittime le donne.

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