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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2014 alle ore 07:48.

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Se non parliamo di titoli di coda, poco ci manca. La Juve vince e la Roma perde. La forbice si allarga. Quattordici punti sono un abisso quasi incolmabile, neanche con il jolly di una gara da recuperare – che la Roma disputerà il 2 aprile prossimo con il Parma – e con uno scontro diretto in programma a metà maggio. Scaramanzie a parte, la Juve grossi dubbi non li aveva neanche prima di questa giornata.

Piuttosto è la Roma a dover digerire una doppia batosta. Non solo i giallorossi sono definitivamente tagliati fuori dal discorso studetto, ma da qui in poi dovranno anche guardarsi le spalle per cercare di preservare dall'attacco del Napoli il secondo posto che vale l'accesso diretto in Champions League. I punti che separano la squadra di Benitez a quella di Garcia sono ora ridotti a tre. Nel big match serale è la Roma a partire apparentemente con il piede giusto ma la serata comincia a dare i suoi segnali quando, dopo pochi minuti, Garcia perde Strootman per un infortunio al ginocchio (non quello già malandato).

Anche Benitez però non era sstato fortunatissimo perdendo in fase di rifinitura Jorginho e Behrami, sostituiti con Inler e Dzemaili in mezzo al campo. In avanti Hamsik ha vinto il ballottaggio con Insigne e Pandev e parte dall'inizio. Giallorossi ancora orfani di Totti: davanti c'è il tridente offensivo formato da Bastos, Florenzi e Gervinho. Tanti errori nel primo tempo, soprattutto negli ultimi metri, dall'una e dall'altra parte ma non mancano le emozioni : la parata in due tempi di Reina su Nainggolan, il gol annullato giustamente alla Roma per fuorigioco, e la rete che Gervinho si divora al 38' . Sull'ultima azione del primo tempo è decisivo De Sanctis su Mertens. Nel secondo tempo il Napoli è più arrembante e sfira due volte il gol in un minuto, prima con Callejon e poi con Higuain. Anche Reina deve superarsi, e la fa sulla conclusione di Maicon. Entrambi i tecnici provano a vincerla con i cambi ma l'uomo della provvidenza è Callejon che, a dieci minuti dal termine, raccoglie l'assist perfetto di Ghoulam, che lo serve sul secondo palo, e stavolta la sua conclusione spiazza De Sanctis e restituisce stimoli e senso al campionato del Napoli.

In contrapposizione alla crisi nera del Milan, sconfitto sabato dall'Udinese, sorride l'Inter che batte un Torino insolitamente rinunciatario e insidia il quarto posto della Fiorentina ad una sola lunghezza. Ma entrambe dovranno guardarsi dall'inarrestabile Parma che, trascinato da un Cassano in forma mondiale – chi ha orecchie intenda superaper 2-0anche il Verona. L'Olimpico deserto per lo sciopero del tifo biancoceleste nuoce, proprio come temeva Reja, al rendimento della squadra che subisce un ko interno per mano dell'Atalanta. I colpacci di giornata sono quelli del Chievo e della Sampdoria. I gialloblù di Corini si impongono sul Genoa proprio sul finale di una partita che termina 2-1 decisa da due rigori di Paloschi contestati dagli uomini di Gasperini. A Marassi, nella gara tra Sampdoria e Livorno succede di tutto. I toscani vanno al riposo sul risultato di doppio vantaggio ma la reazione blucerchiata nella ripresa è incredibilmente concreta e i padroni di casa finiscono col festeggiare una vittoria per 4-2 ma soprattutto una classifica che li mette quasi totalmente al riparo da brutte sorprese. Il Bologna non va oltre in pari in col Sassuolo ed entrambe rimangono con l'acqua alla gola.

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