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Questo articolo è stato pubblicato il 10 marzo 2014 alle ore 15:45.

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Il senatore del Movimento 5 Stelle Bartolomeo Pepe (Ansa)Il senatore del Movimento 5 Stelle Bartolomeo Pepe (Ansa)

Continuano le espulsioni "dal basso" (ma avvallate e volute dal leader Beppe Grillo) nel Movimento 5 Stelle. Dopo la recentissima cacciata dei senatori Bencini, Bignami, Casaletto, Mussini e Romani, annunciata dallo stesso Grillo qualche giorno fa con un post (i cinque sono in procinto di lasciare il Senato per protesta contro il precedente allontanamento del manipolo di "dissidenti" composto dai colleghi Orellana, Campanella, Bocchino e Battista), questa volta a finire nel mirino è Bartolomeo Pepe. Sfiduciato nel corso di un'assemblea territoriale del meetup di Napoli, svoltasi ieri.

Grillini al Senato scesi da 50 a 41
La conferma arriva oggi dal deputato M5s campano e presidente della Commissione di Vigilanza Roberto Fico, che spiega: dopo la presa di distanza, Pepe si è ora cancellato dal gruppo napoletano. Il copione è lo stesso. Come già per gli altri senatori espulsi nelle settimane scorse, alla "scomunica" pronunciata dal meetup territoriale seguirà con ogni probabilità l'avvio della procedura di espulsione, decisa dall'assemblea congiunta e poi ratificata dalla Rete. Anche in questo caso, non mancano le polemiche tra chi denuncia la mancanza dei numeri necessari in assemblea per procedere, o la mancanza di un voto formale. C'è poi chi sostiene che l'ordine del giorno sia stato invertito proprio per mettere alle strette Pepe, ieri assente all' assemblea. Questo pomeriggio è intanto in programma una riunione dei senatori M5S, alla quale Pepe, rimasto a Napoli, non dovrebbe prender parte. I senatori dovranno rivedere i ruoli nelle varie commissioni parlamentari, dopo le defezioni degli ultimi giorni che hanno portato il gruppo da 50 a 41 componenti.

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