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Questo articolo è stato pubblicato il 11 marzo 2014 alle ore 16:50.
L'ultima modifica è del 11 marzo 2014 alle ore 19:15.

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Nella Terra dei fuochi «su un totale di 1.076 km quadrati di terreni mappati in 57 comuni, le aree ritenute sospette rappresentano soltanto il 2%, per un totale di 21,5 km quadrati». Il dato è c0ntenuto in un'i ndagine compiuta dal ministero delle Politiche agricole, una mappatura dei terreni disposta in seguito all'approvazione del Dl 136/2013 per fronteggiare l'emergenza ambientale in questa data zona della Campania. Sono 21,5 km quadrati, di cui 9,2 destinati all'agricoltura, su un totale di 1076 km quadrati.

Vietata la vendita dei prodotti a rischio
Il decreto interministeriale dispone che «è vietata la vendita dei prodotti ortofrutticoli dei terreni classificati a rischio» (classi di rischio 3-4-5). «Da subito bloccheremo la vendita dei prodotti ortofrutticoli dei terreni dei 51 siti che sono stati classificati a rischio», ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Grazie ai risultati della mappatura dei siti «abbiamo individuato le aree su cui dobbiamo intervenire», ha sottolineato il ministro. »Dare certezza agli abitanti della Campania sulle loro condizioni di salute e sugli alimenti che mangiano ma anche non scoraggiare l'uso di prodotti campani, una gamma di altissima qualità e valore per l'Italia e per l'Italia nel mondo», è l'obiettivo indicato dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Le indagini dovranno essere svolte partendo dai terreni già qualificati nella classe 5, a rischio più elevata, la più alta, fino alla classe 2. L'immissione sul mercato delle singole colture é consentita ad almeno una delle seguenti condizioni: che le colture siano già oggetto di controlli ufficiali con esito favorevole negli ultimi 12 mesi; che siano state effettuate indagini, su richiesta con spesa a carico dell'operatore, dall'Autorità competente, con esito analitico favorevole.

Individuati 51 siti
Sono stati individuati 51 siti per i quali risulta necessario che siano proposte in via prioritaria misure di salvaguardia per garantire al sicurezza della produzione agroalimentare, per un totale di 64 ettari di suolo agricolo. I dati, per certi versi clamorosi e inattesi nel sentire comune, sono stati diffusi oggi pomeriggio nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi dai ministri delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, della Salute, Beatrice Lorenzin, e dell'Ambiente, GianLuca Galetti, e il governatore campano Stefano Caldoro, che illustrava i risultati delle indagini tecniche per la mappatura dei terreni destinati all'agricoltura nella regione Campania.

Lorenzin: approvato uno screening di massa
«Abbiamo aperto il sipario con l'obiettivo non di parlare dei problemi, ma di risolverli», ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin rivendicando il lavoro del governo sul tema della Terra dei fuochi. Lorenzin ha ricordato che é «già stato approvato uno screening di massa su questi territori per dare sicurezza alla popolazione con 50 milioni di euro stanziati». Insomma, l'esecutivo sta «affrontando a tutto tondo il tema della salute di quella popolazione» senza però voler «scoraggiare l'uso dei prodotti campani che sono una gamma di altissima qualità e valore per l'Italia e per l'Italia nel mondo. Il sistema di sicurezza lavora in sinergia mettendo in atto un grande lavoro».

Galletti: ridare alla Campania una zona non fruibile
«Stiamo lavorando per ridare alla Campania una zona non usufruibile», ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, «la classificazione permette a noi dell'ambiente di andare a fare un lavoro con delle priorità, e questo dà maggior celerità al ripristino di quelle zone». Insomma «proviamo a restituire in temi brevi all'economia di una grande regione italiana una sua parte importante, che é quella dell'agricoltura».

Caldoro: 50 milioni alle imprese per dimostrare che i terreni sono sani
«Pochi giorni fa abbiamo varato un fondo da 50 milioni di euro rivolti al sistema delle imprese agroalimentari e per gli agricoltori» della Terra dei fuochi, per fare, fra le altre cose, «controlli, analisi aggiuntive e dimostrare» che i terreni su cui operano «sono sani»,. ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Le indagini rappresentano, secondo Caldoro, «un buon esempio di collaborazione istituzionale. Con questa azione di credibilità dello Stato passiamo dall'emotività alla razionalità. Stiamo comunque parlando di territori che rappresentano meno del 10% della Campania», ed è emerso dalle prime indagini che «si parla del 2% di aree 'sospette', cioé in totale lo 0,01% del territorio della Regione».(N.Co.)

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