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Questo articolo è stato pubblicato il 13 marzo 2014 alle ore 13:14.
L'ultima modifica è del 13 marzo 2014 alle ore 18:02.

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Atene ha toccato il fondo sulla disoccupazione oppure ancora no? Per ora di certo c'è solo che il tasso di disoccupazione della Grecia è salito ancora una volta a un record del 27,5% nell'ultimo trimestre del 2013 mentre la recessione resta la più elevata della zona euro.
La disoccupazione è una delle maggiori preoccupazioni per la coalizione di governo guidata dal premier Antonis Samaras insieme al leader del Pasok, Evanghelos Venizelos, che prevede di tornare a crescere dopo sei anni di recessione ed è molto preoccupato di mostrare che c'è luce alla fine del tunnel prima delle importanti elezioni amministrative ed europee di maggio. L'Ocse, invece, prevede che il Pil resti negativo anche nel 2014.

Certo la media annua del tasso di disoccupazione greco è "solo" al 27,3% nel 2013, dal 24,2% dell'anno precedente ma l'ultimo dato trimetrale segna che non si è ancora toccato il fondo del barile. Insomma non si vede ancora l'inversione di rotta che pure il ritorno sul mercato dei bond societari da parte di quanche banca locale sta a testimoniare.
Il numero dei greci senza lavoro è più che triplicato dal 2008, data di inizio di una recessione prolungata che ha spazzato via circa il 25% del Prodotto interno lordo della Grecia mentre il debito pubblico resta al 170% del Pil a causa delle incertezze dei creditori internazionali nel dare il via libera a un haircut più incisivo e più tempestivo che avrebbe messo in sicurezza i conti pubblici.

Inoltre va segnalato che il 72% dei senza lavoro sono disoccupati da più di un anno e quindi non possono più beneficiare di sussidi di disoccupazione che sono stati ridotti a 360 euro al mese. Una magra cifretta che certo non aiuta ad arrivare a fine mese.
I disoccupati di lunga durata erano pari al 43% del totale, quando la crisi del debito sovrano è iniziata nel novembre del 2009, pochi settimane dopo la vittoria del premier socialista George Papandreou sul conservatore Costas Karamanlis, oggi sparito nell'oblio della sua residenza sulla costa ateniese.

«Come previsto, i dati trimestrali hanno rivelato un nuovo massimo nel tasso di disoccupazione. Ma il miglioramento di una serie di indicatori di attività suggeriscono che la disoccupazione sia ormai vicino al suo picco ciclico», ha detto l'economista di Eurobank, Platon Monokroussos. D'altra parte il recupero di competività, quando manca la possibilità di svalutare la moneta, si deve operare svalutando i salari che hanno portato al primo attivo nel bilancio delle partite correnti dal 1948 e al primo surplus primario di bilancio. La Grecia inoltre è entrata in deflazione, un fatto che segnala un recupero di competitività rispetto alla Germania, ad esempio, all'interno della zona euro.
Comunque ci si aspetta che la disoccupazione si riduca nella seconda metà del 2014. I dati hanno mostrato che i giovani greci di età compresa tra 15-24 , esclusi studenti e militari di leva e quelli che sono emigrati nell'Europa del Nord , negli Stati Uniti o in Australia, sono rimasti il gruppo più colpito, con il 57% dei senza lavoro.

Altri dati più positivi hanno recentemente messo in luce quanche germoglio in economia. L'indice della fiducia ad esempio ha toccato il suo massimo livello da più di cinque anni nel mese di febbraio, mentre le vendite al dettaglio sono aumentate in Novembre per la prima volta da aprile 2010. Troppo poco per il maggiore partito di opposizione, Syriza, che spera di sorpassare Nea Dimokratia nel voto di maggio per il Parlamento europeo trascinato dal carisma di Alexis Tsipras, il candidato europeo della omonima lista che ha riscosso interese anche in Italia.
Il governo e i suoi finanziatori internazionali si aspettano che l'economia greca crescerà dello 0,6% quest'anno, ma come dicevamo non c'è consenso su questa previsione. Anche i greci hanno imparatao a non fidarsi troppo delle previsioni, tutte regolarmente smentite da sette anni a questa parte.

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