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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2014 alle ore 12:39.
L'ultima modifica è del 14 marzo 2014 alle ore 19:07.
L'Europa non chiude ma attende che Matteo Renzi illustri nel dettaglio le sue proposte. Le soluzioni messe sul tavolo dal capo del governo italiano sono interessanti - è il ragionamento più in voga presso le principali cancellerie europee - forse anche un po' «ambiziose».
Berlino: ambizioso il progetto di riforme di Renzi
«Il governo tedesco è consapevole dell'ambizioso progetto di riforme del governo di Matteo Renzi - afferma il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert -. Certamente lo illustrerà alla cancelliera e ne parleranno. Ma non voglio anticipare i contenuti di quel che diranno subito dopo». Insomma, Berlino attende di saperne di più. L'attenzione di Bruxelles è sul rispetto della soglia del 3% tra deficit e Pil. L'Ue chiede una politica che abbia come priorità l'equilibrio dei conti pubblici. Il premier ha ventilato l'ipotesi di coprire le misure anche aumentando il rapporto tra deficit e Pil, senza sforare però il limite europeo.
Il premier domani incontra Hollande, lunedì vertice con Merkel
Renzi gioca la sua partita. E per questo motivo domani sarà a Parigi per incontrare il presidente Hollande, mentre lunedì volerà a Berlino per il vertice intergovernativo italo tedesco. Sarà questa l'occasione per un faccia a faccia con la cancelliera Merkel. Non sarà l'esordio in politica estera del presidente del Consiglio: quello è stato in occasione del vertice straordinario che si è tenuto a Bruxelles, in piena crisi ucraina. Oggi Renzi incontrerà il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per definire la linea da seguire negli incontri.
Renzi all'Ue: sappiamo quello che dobbiamo fare
Ieri il premier ha lanciato un messaggio all'Europa: sappiamo quello che dobbiamo fare, ha detto, e lo dobbiamo fare per le future generazioni, non perché ce lo dicono i capo di governo europei. L'incontro con Hollande e quello con Merkel serviranno a capire se l'Europa è veramente convinta della "svolta" renziana. Lui, il premier, tenterà di illustrare i suoi progetti, anche se ha già chiarito che la trattativa non è sbilanciata: l'Unione Europea, sostiene, ha più bisogno dell'Italia di quanto l'Italia ha bisogno dell'Unione Europea. Lungi dal cercare una prova di forza, Renzi punta a ottenere il riconoscimento di una parità di trattamento, forte anche del cammino di riforme che Roma ha impostato e in virtù dell'imminente semestre di presidenza italiana dell'Unione. Una scommessa politica sulle orme della diplomazia.
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