Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2014 alle ore 21:19.

My24

Sono i giovani sotto i 30 anni i più propensi a mettersi in proprio l'atteggiamento più favorevole, con una percentuale più alta in Italia che negli Usa (78% contro il 52%). A fare la differenza tra i due Paesi è però la paura di fallire (92% il dato italiano rispetto al 46% degli under 30 americani). Sono questi i dati più significativi che emergono dal Rapporto Amway 2013 sull'imprenditorialità in Italia, Europa e Stati Uniti, presentato oggi a Roma in occasione dell'incontro "Self made Italy - Imprenditorialità come antidoto alla crisi: un sogno solo americano?", organizzato in collaborazione con l'ambasciata degli Stati Uniti d'America.

Italiani più propensi degli americani all'autoimprenditorialità
Per il quarto anno consecutivo, Amway azienda leader mondiale nel settore della vendita diretta, ha infatti realizzato con Gfk Norimberga e in collaborazione con l'università tecnica di Monaco un'indagine sulla propensione all'autoimprenditorialità. I dati rilevano un atteggiamento più favorevole all'imprenditorialità di italiani ed europei (69%) rispetto agli americani (56%). Il 58% degli italiani dichiara di avere la capacità di immaginare di poter avviare un'attività in proprio (49% la media europea), mentre solo il 39% dei ragazzi americani si vede imprenditore.

Under 30 italiani frenati dalla paura del fallimento
In generale, le principali motivazioni che stimolano l'avvio di un business autonomo rilevate in Italia sono sostanzialmente le stesse di quelle registrate negli Stati Uniti, anche se con percentuali sensibilmente diverse: l'indipendenza da un datore di lavoro (44% Italia; 65% Usa); la possibilità di realizzare se stessi e le proprie idee (40% Italia; 62% Usa), la miglior conciliabilità della carriera lavorativa con il tempo dedicato alla famiglia e a se stessi (23% Italia; 53% Usa). La classifica si stravolge tra i giovani under 30: al primo posto si posiziona l'autorealizzazione (55% Italia; 64% Usa), seguita dall'indipendenza (48% Italia; 59% Usa) e dalla conciliabilità (20% Italia; 50% Usa). Lo spirito e la voglia di fare impresa degli under 30 italiani sono frenati dalla paura del fallimento: il 92% dei giovani italiani (contro il 75% dei giovani europei) vede una possibile sconfitta come un ostacolo all'avvio di un business in proprio. Solo il 46% dei giovani americani è della stessa opinione.

L'Italia aspira a finanziamenti pubblici, gli Usa puntano su cultura impresa
La sfiducia nei confronti del sistema Paese percepita dagli italiani è evidente: solo il 36% dei nostri giovani crede che l'Italia sia un ambiente ideale per avviare un lavoro autonomo. Ben diversa è, invece, la percezione dei giovani americani: il 72% afferma di vivere in un Paese favorevole all'imprenditorialità.Tra Italia e America si identificano notevoli diversità tra i fattori che possono stimolare la libera impresa. La possibilità di avere finanziamenti pubblici e prestiti per le start up (46%) e una minore burocrazia (45%) si posizionano al primo e secondo posto nel nostro Paese, mentre in America la prima e vera leva per stimolare l'autoimprenditorialità è ritenuta essere la formazione, ovvero lo sviluppo di competenza nel settore (40%), fattore che in Italia si piazza solo al quarto posto (22%).

Ambasciatore Usa: creare un mercato transatlantico più vasto
«E' necessario che i policy maker comprendano le ragioni che spingono gli imprenditori ad assumersi i rischi che, alla fine, porteranno ad un cambiamento sostanziale nella loro vita. Per questo i dati del rapporto Amway sono fondamentali per aiutare i leader a capire tali motivazioni e, soprattutto, per apportare i cambiamenti necessari a supportare una cultura dell'imprenditorialità». Cosi' l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America, John R. Phillips in occasione della presentazione del Rapporto Amway sull'imprenditorialità.
«Ciò che possiamo fare -sostiene- per favorire il mondo dell'imprenditoria è la creazione di un mercato transatlantico più vasto. Noi riteniamo che la partnership transatlantica per il commercio e gli investimenti, attualmente in fase di negoziazione, offrirà opportunità enormi alle piccole e medie imprese così come agli imprenditori, sia in Italia che negli Stati Uniti».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi