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Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2014 alle ore 08:02.
L'ultima modifica è del 21 marzo 2014 alle ore 10:17.

Il capo della Nato Anders Fogh Rasmussen che al Brookings Institution di Washingtona ha avvertito: la Crimea potrebbe essere solo l'inizio di un intervento più in grande stile e c'è una minaccia neanche tanto velata della Russia a Ue ed Estonia, membro Nato. Rasmussen dice che questa crisi non si ferma all'Ucraina ma si tratta di «revisionismo del 21esimo secolo», riportare orologio indientro, disegnare di nuovo le mappe con linee di confine che non vi sono più, monopolizzare mercati, mescolare popoli».
Il presidente ucraino: continueremo a lottare per la Crimea
Intanto il Parlamento ucraino ha approvato, su iniziativa del presidente a interim Olexander Turchinov, una risoluzione in cui Kiev si impegna a continuare la lotta per la «liberazione» della Crimea. Il testo è stato approvato con 274 voti a favore sui 303 deputati della Rada. Non solo. L'Ucraina risponderà «militarmente» a tutti i tentativi russi «d'annettere» le regioni dell'est filo-russo del Paese. Lo ha detto il premier ucraino Arsenij Iatseniuk, secondo quanto riporta il sito del governo.
E il governo russo rilascia passaporti in Crimea
Intanto, il governo russo ha iniziato a rilasciare passaporti russi in Crimea dopo l'annessione questa settimana della penisola ucraina al Paese, rende noto l'agenzia di Stato Ria-Novosti. «Il processo è iniziato. Abbiamo già consegnato una parte dei passaporti e il lavoro si intensificherà di giorno in giorno», ha detto all'agenzia il capo del servizio di migrazione russo, Konstantin Romodanovski.
Intanto, il premier Serghiei Aksionov, citato da Interfax, riferisce che i soldati ucraini "stanno defezionando in massa" passando all'Armata rossa.
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