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Questo articolo è stato pubblicato il 22 marzo 2014 alle ore 12:23.
L'ultima modifica è del 22 marzo 2014 alle ore 20:22.

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Silvio e Barbara Berlusconi (Ansa)Silvio e Barbara Berlusconi (Ansa)

Silvio Berlusconi chiude all'ipotesi di un coinvolgimento dei figli in politica. Lasciando l'Auditorium dove ha parlato per oltre un'ora a un'iniziativa del club Forza Silvio, il leader di Fi ha escluso che i suoi figli, come era circolato negli ultimi giorni, saranno candidati alle prossime elezioni europee. A domanda precisa, Berlusconi ha risposto: «Sono tutte invenzioni della stampa. I miei figli non saranno in lista per le Europee».

Il nodo delle candidature
Il leader di Forza Italia ha rinviato alla prossima settimana il tavolo sulle candidature per l'europarlamento: ha deciso di sospendere al momento la discussione prendendosi qualche giorno per riflettere su quale strada percorrere.

I piccoli partiti non guardano all'interesse generale
E ha giocato all'attacco contro i piccoli partiti. «Non guardano all'interesse generale, pensano solo ai lori interessi particolari. Noi italiani non abbiamo mai imparato a votare. Da noi - ha aggiunto - troppe persone seguono nel voto simpatie personali. Casini è un bell'uomo, lo votano perchè piace alle signore. Ma gli italiani non pensano al bene del paese che è dato da due forze in campo che si alternano».

Berlusconi: situazione attuale e futura molto preoccupante
Berlusconi ha ricordato: «siamo in una situazione così preoccupante che abbiamo veramente bisogno di qualcosa che strappi un sorriso perché se ci dovessimo concentrare solo sulla situazione attuale e su quella prossima futura che ci sta aspettando saremmo tutti molto molto preoccupati. Siamo tutti consapevoli di quanto successo negli ultimi 20 anni, abbiamo avuto 4 colpi di Stato», ha sottolineato l'ex premier, parlando dei «governi» andati a palazzo Chigi «senza passare per elezioni», questo «si chiama colpo di Stato», ha detto.

Il nodo della presenza di parlamentari nelle liste
Un altro problema da risolvere è la presenza o meno di parlamentari nelle liste. Nell'ultima riunione a palazzo Grazioli si èra deciso di concedere la deroga a Raffaele Fitto, deputato forte nella circoscrizione del meridione. Il via libera ufficiale in realtà è tornato ad essere messo in discussione da qualche fedelissimo che avrebbe messo di nuovo in guardia l'ex capo del governo dall'evitare che la presenza dell'ex ministro nelle liste possa trasformarsi poi nella richiesta da parte del deputato pugliese di avere più spazio nel partito. Insomma tutto di nuovo in discussione. E il caos all'interno del partito aumenta.

Il consiglio a Renzi: «In Ue mettere il veto»
«Quando sui giornali di oggi si legge che, non un imprenditore qualsiasi ma il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, minaccia di portare le sue aziende in Svizzera, si capisce quanto bisogno noi abbiamo di un assoluto cambiamento e il cambiamento deve avvenire non andando in Ue a ricevere sorrisini e pacche sulle spalle ma andando decisi e mettendo il veto quando qualcosa non va» come feci io.

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