Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2014 alle ore 19:02.
L'ultima modifica è del 24 marzo 2014 alle ore 19:16.

My24
(Reuters)(Reuters)

In Siria, a nord della provincia di Latakia, infuriano gli scontri fra forze lealiste siriane e ribelli jihadisti. E di conseguenza, lo smaltimento dell'arsenale chimico di Assad subisce un'ulteriore battuta d'arresto. Il nuovo stop riguarda, in particolare, le operazioni di carico delle armi chimiche sulle navi internazionali che attendono ferme nel porto di Latakia. Da lì, i cargo dovranno portare il materiale bellico all'estero perché venga distrutto. Domenica doveva esserci un nuovo trasbordo, che è stato rinviato.

Il piano per lo smantellamento dell'arsenale - che avviene sotto la supervisione dell'Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, Nobel per la Pace 2013) - si sarebbe dovuto concludere in questi giorni. Ma i tempi sono pesantemente slittati in avanti.

Lunedì all'Aja il vertice sulla sicurezza nucleare
Tanto che lunedì, il direttore generale dell'Opac, Ahmet Uzumcu, riceverà all'Aja il segretario di Stato americano John Kerry e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Un incontro che si terrà a margine del vertice sulla sicurezza nucleare e servirà per fare il punto sulle operazioni di distruzione dell'arsenale siriano, già in forte ritardo rispetto alla tabella di marcia. Sempre lunedì, Uzumcu incontrerà anche altri ministri degli Esteri di Paesi coinvolti nel piano di distruzione dell'arsenale chimico di Bashar al Assad.

Al vertice sulla sicurezza nucleare - in programma lunedì e martedì all'Aja - parteciperanno le delegazioni di 53 Paesi. Nella città olandese anche i colloqui dei leader del G7 sulla crisi in Ucraina.

Continua la collaborazione Usa-Urss per distruggere le armi di Assad
Nonostante la crisi ucraina, si sottolinea all'Opac, continua la collaborazione tra Stati Uniti e Russia sul dossier delle armi chimiche siriane, dopo gli accordi raggiunti con Damasco lo scorso autunno per evitare la reazione occidentale all'attacco chimico contro civili a Ghouta il 21 agosto 2013.

La prima fase del piano di smantellamento delle armi
Accelerare i tempi in Siria per recuperare il ritardo: in sostanza, è quanto chiede l'Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) che coordina il piano di smaltimento. La prima fase prevede di raccogliere e trasportare gli agenti tossici dai 12 siti di stoccaggio al porto di Latakia, a Nordovest della Siria: qui, vengono imbarcati su due cargo - uno danese e uno norvegese.

Tutto, però, è in forte ritardo a causa della battaglia che continua a infuriare fra forze lealiste siriane e ribelli jihadisti nel nord della provincia di Latakia, vicino al confine con la Turchia, dove oggi un jet militare siriano è stato abbattuto dalla contraerea di Ankara, secondo la denuncia di Damasco.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi