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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2014 alle ore 14:50.
L'ultima modifica è del 23 marzo 2014 alle ore 17:24.

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È polemica su quanto guadagnano i manager pubblici. L'allarme lanciato dall'ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti sul rischio che la stretta sugli stipendi, annunciata dal governo, determini una fuga all'estero dei dirigenti delle grandi società partecipate fa ancora discutere. Da una parte c'è chi considera l'uscita del manager perlomeno poco opportuna, considerando che guadagna 850mila euro l'anno; dall'altra c'è chi ricorda i risultati raggiunti da Moretti: le Ferrovie sotto la sua gestione sono tornate in utile.

Della Valle: mandiamo a casa gente come Moretti
Il patron di Tod's Diego Della Valle non lascia margini a fraintendimenti: «Se vogliamo davvero cambiare l'Italia e riportare al centro dell'attenzione gli interessi ed i bisogni dei cittadini e non quelli delle vecchie corporazioni - afferma in una nota -, gente come Moretti deve essere mandata a casa subito e con determinazione. È ora di alzare il velo sulle Ferrovie dello Stato e su Moretti, per capire perchè la politica è succube di questo signore». Della Valle è socio in Ntv, la società concorrente alle Fs. Non ha condiviso l'uscita di Moretti nemmeno il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. «Se vuole andare via lo può fare», ha chiarito.

Camusso: meno distanze tra retribuzione dei manager e quella dei lavoratori
Secondo il segretario generale della Cgil Susanna Camusso bisogna «chiudere la forbice fra le retribuzioni dei manager e quelle dei lavoratori» che ad oggi è «davvero incomprensibile». In un'intervista a Rai News24, la sindacalista ricorda che c'è «il sospetto che ci siano differenze molto significative anche fra i manager» e, in ogni caso, servirebbe in questo senso «una stagione di maggior equilibrio».

Epifani: Moretti si tagli lo stipendio e resti a Fs
Sulla stessa linea l'ex segretario del Pd Guglielmo Epifani. Moretti «si deve tagliare lo stipendio» e «io gli do un consiglio, anche se lui fa sempre di testa sua: rifletta e non dia soddisfazione ai tanti che non lo vogliono più a guida delle Fs». Durante la trasmissione televisiva In mezz'ora, Epifani sottolinea come gli stipendi dei grandi manager dovrebbero «essere legati ai risultati» ma anche «come Moretti debba riflettere: il suo valore sul mercato è alto ma la domanda che arriva dal Paese è di sobrietà e anche chi ha grandi responsabilità deve sottostarvi».

Casini: via gli incapaci
A difesa del manager pubblico si schiera invece il presidente della Commissione Affari esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini (Udc). Sul suo profilo Facebook sottolinea che «uno Stato che non sa distinguere fra lo stipendio di Moretti, che ha fatto un ottimo lavoro, e quello di decine di dirigenti nullafacenti di società pubbliche, é uno Stato che non potrà mai riformarsi seriamente. Evitiamo roghi e falò; cacciamo gli incapaci e teniamo i dirigenti preparati».

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