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Questo articolo è stato pubblicato il 24 marzo 2014 alle ore 09:29.
L'ultima modifica è del 24 marzo 2014 alle ore 22:56.

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La Guardia di finanza ha eseguito quattro arresti nell'ambito dell'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sulle procedure di affidamento, progettazione e realizzazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti «Sistri». Agli arresti domiciliari, per fondi neri e tangenti, Lorenzo Borgogni, ex direttore delle Relazioni esterne Finmeccanica, Stefano Carlini, ex direttore operativo della Selex service management (società del gruppo Finmeccanica) e due imprenditori romani, Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi. L'accusa è di associazione per delinquere e corruzione. Contestualmente agli arresti sono stati sequestrati 28 conti correnti e due cassette di sicurezza, intestate ad alcune persone coinvolte nell'indagine.

Una delle perquisizioni eseguite dagli uomini del Nucleo polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli riguarda l'abitazione romana di Pier Francesco Guarguaglini, ex presidente di Finmeccanica.

L'inchiesta è uno sviluppo delle indagini che nell'aprile 2013 portarono ad altri arresti. Dagli atti, si legge nell'ordinanza, sono emersi ulteriori aspetti riguardanti interessi personali, che condizionavano le scelte nella fase della individuazione e realizzazione del progetto Sistri (progetto che, nelle previsioni contrattuali, avrebbe dovuto essere operativo già nel 2010, ma che ad oggi non ha trovato il suo integrale avvio). Attraverso un articolato sistema di false fatturazioni e sovrafatturazioni nei rapporti tra la Selex Service Management Spa e le società affidatarie compiacenti, erano stati creati «fondi neri», destinati al pagamento di tangenti, anche mediante la costituzione di società estere in paradisi fiscali del Delaware e l'apertura di conti correnti cifrati in Svizzera.

In tale ambito, sulla base degli esiti investigativi, l'imprenditore romano Vincenzo Berardino Angeloni appariva aver costituito una sorta di braccio operativo dei vertici di Finmeccanica, occupandosi della richiesta e dell'esazione delle somme di denaro illecitamente accumulate, per recapitarle ai vertici del gruppo industriale. L'imprenditore risultava anche destinatario di ulteriori somme originate da false fatturazioni, emesse a fronte di fittizi contratti di consulenza, predisposti a nome di una società cartiera appositamente costituita attraverso prestanomi.

Le investigazioni riguardano anche un episodio di corruzione per 4 milioni di euro, parte dei quali consegnati per contanti direttamente negli uffici di Finmeccanica, celati all'interno di due borsoni con il logo della società sportiva Valle del Giovenco, squadra di calcio abruzzese legata ad Angeloni e a Stornelli. In tale contesto investigativo, conclude la Guardia di Finanza, sono in corso numerose perquisizioni.

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