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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2014 alle ore 16:21.
L'ultima modifica è del 25 marzo 2014 alle ore 21:13.

No a maxi-manovre o a politiche restrittive per tagliare l'alto debito e rispettare gli obiettivi del Fiscal compact. Bisogna invece puntare su crescita e investimenti. È la strada indicata dal Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel corso della lectio magistralis al Collegio Borromeo di Pavia. Un intervento che ha acceso i fari sull'Europa e sulla necessità di proseguire con decisione sul cammino dell'Unione europea. Perché «l'uscita dalla crisi nell'area euro - ha sottolineato Visco - non potrà derivare da azioni isolate di singole autorità di politica economica». Insomma la politica monetaria non potrà da sola garantire la stabilità finanziaria dell'area se non saranno risolti, «a livello nazionale così come a livello europeo, i problemi all'origine della crisi dei debiti sovrani». Visco ha aggiunto poi che «la fragilità delle finanze pubbliche di alcuni paesi è il risultato di politiche di bilancio a lungo imprudenti, di una colpevole sottovalutazione delle conseguenze di ampie, protratte perdite di competitività».
Per rispettare gli obiettivi del Fiscal compact europeo non sono necessarie maxi-manovre di riduzione del debito pubblico, perchè basterebbe mantenere il bilancio in pareggio con una crescita vicina al 3%. La regola sul debito pubblico, ha sottolineato Visco, «richiede una riduzione media annua del suo rapporto rispetto al Pil pari a circa un ventesimo della parte che eccede il limite del 60%. Per rispettarla non è necessario ridurre il valore nominale del debito. In condizioni di crescita 'normale', vicina al 3% nominale, sarebbe infatti sufficiente mantenere il pareggio strutturale del bilancio».
«Anche se la regola sul debito prevede alcuni margini di flessibilita' - aggiunge il banchiere centrale - è comunque sulla crescita reale dell'economia, quindi sulla ripresa degli investimenti, al tempo stesso fattore di offerta e componente fondamentale della domanda, che bisogna puntare».
Non si può far crescere il debito indefinitamente
Il Governatore di Banca d'Italia ha chiarito che si può permettere un aumento del debito «solo a fronte di investimenti perché poi ci saranno i ritorni da questi investimenti. Il punto è che noi lo abbiamo lasciato crescere per molti anni in assenza di investimenti». Quando il ciclo economico è favorevole, ha ricordato Visco, «e le cose vanno bene, bisogna avere un avanzo primario» e questo «spesso in passato non è stato fatto». «Non è comunque necessario richiamare Keynes - ha concluso Visco - per ricordare che nel medio periodo il ciclo economico deve puntare a un bilancio in pareggio».
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