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Questo articolo è stato pubblicato il 26 marzo 2014 alle ore 11:01.

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Barack Obama è arrivato ieri sera a Bruxelles, seconda tappa del suo viaggio in Europa che questa sera lo porterà a Roma. Il presidente americano avrà colloqui con il vertice dell'establishment comunitario, il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Da tempo le relazioni tra i due blocchi sono difficili, segnate dagli scandali sulle intercettazioni telefoniche e dalle incomprensioni in politica estera.

I colloqui a pranzo dureranno settantacinque minuti, dalle 12:45 alle 14:00, quando ci sarà una conferenza stampa. Stati Uniti e Unione Europea cercheranno di trovare un fronte comune su almeno due aspetti d'attualità: la crisi ucraina e il trattato di libero scambio. Sul primo versante, Washington e Bruxelles hanno formalmente posizioni simili, ma sono evidenti le differenze. Obama ha annunciato misure sanzionatorie contro la Russia più incisive di quelle approvate dai Ventotto.

L'Ucraina è lontana dagli occhi e dalla mente di molti americani, mentre la Russia – che ha appena annesso l'ex regione ucraina della Crimea - è alla frontiera dell'Unione europea. Al di là delle divisioni tra i Ventotto, gli stessi rapporti tra Mosca e Bruxelles sono assai più intrecciati di quelli tra Washington e Mosca. Fa notare Craig Kennedy, il presidente del German Marshall Fund: «La guerra contro il terrorismo (dopo gli attentati del 2001, ndr) non ha mai avuto un sostegno ampio in Europa. Le divisioni create dalla guerra in Iraq sono sempre presenti».
Qualche settimana fa in una conversazione privata con il suo ambasciatore a Kiev, il vice segretario di stato Victoria Nuland ha accusato l'Europa di debolezza nei confronti della Russia, utilizzando in quella occasione un'espressione volgare. Non è chiaro quanto la crisi ucraina rafforzerà i rapporti euro-americani. Molti diplomatici qui a Bruxelles notano da un lato le differenze di atteggiamento e dall'altro la tendenza dei due poli a concentrarsi sulle questioni domestiche.

Neppure le notizie delle numerose intercettazioni telefoniche in Europa da parte della National Security Agency stanno facilitando il rapporto tra i due lati dell'Atlantico. La vicenda ha provocato le aspre critiche del cancelliere tedesco Angela Merkel. L'amministrazione Obama ha appena annunciato che il presidente intende proporre la fine della raccolta sistematica di dati telefonici. Il programma ha dato il "la", anche negli Stati Uniti, a non poche discussioni sui pericoli per la privacy.

Sempre oggi, Obama e Van Rompuy discuteranno anche dei negoziati in corso su un accordo di libero scambio tra Ue e Usa. L'obiettivo è di creare vantaggi stimati a 119 miliardi di euro all'anno per l'Europa e di 95 miliardi di euro all'anno per gli Stati Uniti. Il tema è delicato, anche perché è l'occasione per i due blocchi di imporre a livello mondiale nuovi standard internazionali, forse per l'ultima volta prima che della questione si occupi in futuro anche la Cina.

Infine, Obama, che in serata si trasferirà a Roma, si è recato stamani in un cimitero militare americano per rendere omaggio ai soldati che hanno combattuto in Belgio durante la Prima guerra mondiale. L'uomo politico è arrivato a Bruxelles ieri sera, accolto all'aeroporto da Re Filippo e dal primo ministro Elio Di Rupo. È la prima visita nel paese di un presidente americano dal 2005, quando a Bruxelles era venuto George W. Bush, trascorrendo in Belgio tre giorni.

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