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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2014 alle ore 14:30.
L'ultima modifica è del 31 marzo 2014 alle ore 10:24.

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«Senato non più elettivo, altrimenti sarebbe una presa in giro nei confronti degli italiani». Lo ha detto il premier Matteo Renzi al Tg2 rispondendo al presidente del Senato Pietro Grasso che propone di lasciare la Camera Alta eletta dal popolo. «C'è massimo rispetto nei confronti del presidente Grasso ma abbiamo preso un impegno nei confronti dei cittadini che hanno diritto al cambiamento. È ora di cambiare pagina», ha sottolineato il premier. «Lo so, queste cose creano polemiche e tensioni, qualcuno si tira indietro», ha detto Renzi che ripete: «il punto centrale è che su questa linea il governo non molla. Ridare credibilità alle istituzioni e alla politica passa dal fare un po' di sacrifici per i politici. Altrimenti si continua così...». Il presidente del Senato ha poi replicato a Renzi nel corso della trasmissione In Mezz'ora dicendo di non essere «un parruccone» e di essere il primo «rottamatore del Senato» così com'è, ma rilevando che nella bozza del ddl costituzionale ci sono delle «antinomie».

Renzi: il governo non molla
«Il governo non molla» e domani in Cdm «il governo presenterà un ddl costituzionale che dice: basta al Senato come lo conosciamo adesso, riduzione del numero dei parlamentari, il più alto d'Europa, semplificazione del procedimento legislativo e anche semplificazione dei poteri tra le regioni e lo Stato», ha sottolineato il presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Rispettare i paletti che ci siamo dati
«Ho grande rispetto per il Senato, ho grande rispetto per il presidente del Senato e capisco che lui debba difendere l'istituzione che oggi presiede», ha sottolineato il premier che però aggiunge: «Ma il vero modo per difendere il Senato non è fare una battaglia conservatrice e tesa a mantenere lo status quo. È prendere atto di paletti che ci siamo dati: mai più voto di fiducia; mai più voto di bilancio; riduzione del numero dei parlamentari e delle indennità. Chi sta in Senato è un rappresentante delle istituzioni che non è pagato per quello. E, cosa più importante: il ruolo del Senato per le leggi costituzionali, per i trattati europei, per l'elezione del Presidente della Repubblica, ma mai più bicameralismo perfetto».

Serracchiani: Grasso rispetti le decisioni del partito
«Grasso è un presidente di garanzia ma credo anche che, essendo stato eletto nel Pd, debba accettarne le indicazioni», attacca il vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani a Rainews a proposito della proposta di Grasso di lasciare come elettiva la Camera Alta. «Per le riforme sono state date delle scadenze - dice Serracchiani - sono stati dati degli indirizzi molto chiari, ribaditi ieri, quindi si va avanti con determinazione».

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