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Questo articolo è stato pubblicato il 30 marzo 2014 alle ore 14:30.
L'ultima modifica è del 31 marzo 2014 alle ore 10:24.

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Fioroni: il Pd rispetta le istituzioni, non le occupa
«Il Pd rispetta le istituzioni e le cariche istituzionali, non le occupa né le pressa, né le indirizza. Per questo non siamo la destra!!!», scrive Giuseppe Fioroni, deputato Pd, su Twitter, con chiaro rifermento - ma senza citarle - alle affermazioni della vicesegretario del Pd, Debora Serracchiani, oggi a RaiNews24.

Brunetta: fra Renzi e Grasso è crisi
«La durezza con la quale il presidente Pietro Grasso ha criticato la riforma del Senato proposta dal governo, apre una crisi istituzionale senza precedenti tra la seconda carica dello Stato e il presidente del Consiglio», dichiara Renato Brunetta, presidente dei deputati Fi. «La riforma del Senato che, inopinatamente, Renzi sembra aver anteposto alla riforma della legge elettorale costituisce un punto programmatico qualificante per un governo che nessun cittadino ha scelto, e che giustifica la propria esistenza proprio con l'obiettivo di modificare un quadro istituzionale ormai inadeguato e consentire al Paese di andare ad elezioni, restituendo ai cittadini il potere di scelta».

Cassola (Ncd): non trasformare il Senato in bocciofila
«Dopo l'intervista del presidente Pietro Grasso il Ncd non può farsi dettare la linea delle riforme da Matteo Renzi e dalla direzione del Pd. È venuto il momento di dire basta allo sfascio delle Istituzioni democratiche. Non si può trasformare il Senato della Repubblica in una bocciofila dopolavoristica dei sindaci e dei presidenti delle Regioni, in visita nella Capitale», dice Giuliano Cazzola, esponente del Nuovo centro destra.

Matteoli: le riforme non si fanno con il prendere o lasciare di Renzi
«Le divisioni politiche e ideologiche nel Pd si appalesano ogni giorno con crescente evidenza. Oggi è Grasso ad aprire una durissima contesa con Renzi sul nuovo Senato, che la dice lunga sulle reali possibilita' di realizzare le riforme», afferma Altero Matteoli (Fi).
«Tante volte ci siamo ritrovati su posizioni diverse dal presidente Grasso, ma che il Senato debba avere ruolo e funzioni istituzionali distinti dalla Camera, e che per averli debba essere almeno in parte elettivo, ci sembra condivisibile. Le riforme e, tra esse, il superamento del bicameralismo paritario non si fanno con il prendere o lasciare di Renzi». Non sarà «con la demagogia e, peggio, con l'arroganza ribadita oggi dal premier che si cambieranno le istituzioni. Con questi chiari di luna, Renzi non ce la farà a tener fede agli accordi presi con Berlusconi e dovrà assumersene interamente le responsabilità».

Gelmini: Fi manterrà i patti sole se le riforme saranno di sostanza
«L'alzata di scudi del presidente del Senato sui rischi per la democrazia che verrebbero dalla riforma di Palazzo Madama presentata dal governo é un atto istituzionalmente clamoroso nella forma e nella sostanza», commenta Maria stella Gelmini (Fi). Forza Italia manterrà gli impegni sulle riforme, a patto che queste siano «vere e di sostanza» e non «come quella che abbiamo visto sulle Province».

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