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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2014 alle ore 19:45.
L'ultima modifica è del 31 marzo 2014 alle ore 20:48.
I compiti del nuovo organo
Il nuovo Senato configurato dalla riforma fortemente voluta dal premier si prospetta dunque come un organo rappresentativo delle istituzioni territoriali che concorre, «secondo modalità stabilite dalla Costituzione, alla funzione legislativa», con il compito di approvare, insieme alla Camera dei deputati, le leggi costituzionali e deliberando, negli altri casi, proposte di modificazione che in alcune materie possono assumere una particolare forza nel procedimento. Altri compiti assegnati sono il raccordo tra lo Stato e le Regioni, le Città metropolitane e i Comuni. Il nuovo Senato delle Autonomie parteciperà, inoltre, alle decisioni dirette alla formazione e all'attuazione degli atti normativi dell'Unione europea e svolgerà attività di verifica dell'attuazione delle leggi dello Stato e di valutazione dell'impatto delle politiche pubbliche sul territorio.
Funzione legislativa "collettiva" per la revisione della Carta
Alcuni dettagli della versione definitiva del Ddl di riforma arrivano in serata, con il comunicato diffuso da Palazzo Chigi. «La funzione legislativa - si spiega - è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali». Tutte le altre leggi «sono approvate dalla Camera dei deputati». Nella bozza finale messa a punto si stabilisce quindi che ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato delle autonomie che, entro 10 giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti può disporre di esaminarlo».
Come cambia il procedimento legislativo
Il Senato delle autonomie ha quindi la facoltà, nei 30 giorni successi, di deliberare proposte di modifica del testo sulle quali «la Camera dei deputati entro i successivi 20 giorni si pronuncia in via definitiva». La legge potrà essere promulgata se il Senato non procederà all'esame o lascia trascorrere inutilmente il termine per deliberare, ma anche il caso in cui la Camera si sia pronunciata in via definitiva. Nel testo che modifica la Carta costituzionale si prevede poi che alla Camera sia necessaria la maggioranza assoluta per superare la contrarietà del Senato in materie che hanno specifico interesse per le autonomie o quando si tratti di autorizzare la ratifica di trattati che riguardano l'appartenenza dell'Italia all'Unione europea.
Parere obbligatorio del Senato per le leggi di Bilancio
«Il bicameralismo perfetto resta», ha sottolineato il ministro Boschi sottolineando alcune differenze apportate alla bozza di riforma esaminata a metà marzo, ma « solo in materia costituzionale, come previsto ad esempio in Germania. Su quelle che sono le regole fondamentali del nostro vivere insieme rimane una doppia lettura come maggiore garanzia». Parere del Senato obbligatorio per le leggi di bilancio (voto a maggioranza assoluta).
Niente immunità per i nuovi senatori
Per i futuri membri del Senato delle Autonomie non è prevista nessuna immunità parlamentare, che invece rimarrà per i deputati. L'attuale articolo 68 della Costituzione stabilisce che «Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza». L'articolo 6 del ddl del governo, intitolato "Prerogative dei parlamentari", modifica l'attuale articolo 68, limitando queste prerogative ai soli deputati. Lo stesso vale per le intercettazioni, di cui parla il terzo comma dell'articolo 68: l'autorizzazione all'utilizzo delle comunicazioni personali dovrà essere richiesta dai magistrati solo per i deputati e non per i senatori.
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