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Questo articolo è stato pubblicato il 31 marzo 2014 alle ore 06:36.
Ridda di interpretazioni
Ma nemmeno nei Comuni che scelgono di adottare il "correttivo" con aliquote aggiuntive e detrazioni il quadro diventa chiaro. In questo caso la legge chiede che la Tasi abbia «effetti equivalenti» all'Imu, ma su che cosa questo significhi le interpretazioni si sprecano. A Milano, per esempio, si lavora su più ipotesi, che modulano in vario modo le detrazioni anche concentrandole su fasce specifiche di popolazione, dai proprietari a basso reddito alle famiglie numerose o gli anziani. Analoghi i progetti di altre città, tutti basati sull'idea che la clausola dell'«equivalenza» sia complessiva, in relazione al gettito totale dall'abitazione principale, e non si debba applicare casa per casa. Dove queste intenzioni si tradurranno in realtà, il rischio di brutte sorprese riguarderà alle case di valore medio, ignorate dagli sconti "selettivi".
Non manca, però, chi ha deciso di lavorare più di fino, e di usare gli spazi di manovra per introdurre detrazioni su misura: il meccanismo per assicurare che la Tasi sull'abitazione principale non sia mai più pesante dell'Imu c'è, e passa dalle detrazioni "mobili" che diminuiscono all'aumentare del valore dell'immobile. Per esempio ha scelto questa strada Brescia, che riserva sconti di 200 euro alle rendite fino a 400 euro, fa scendere l'agevolazione a quota 100 euro per le rendite che arrivano a 500 euro fino ad azzerare lo sconto per le rendite da 700 euro in su, dove le aliquote della Tasi, più basse di quelle dell'Imu, assicurano già un risparmio rispetto al vecchio regime.
A pagare, però, sono seconde case, imprese, negozi e uffici, che si vedono caricare l'aliquota aggiuntiva con cui la somma di Imu e Tasi arriva all'11,4 per mille, superando il massimo del 10,6 per mille già raggiunto dall'Imu 2013 a Brescia come in quasi tutte le città principali. Sulle detrazioni per fasce lavora anche Bologna, che applicherà però la «super-Tasi» all'abitazione principale (aliquota quindi al 3,3 per mille) ed escluderà dal nuovo tributo tutti gli altri immobili.
gianni.trovati@ilsole24ore.com
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Gli esempi
LEGENDA:
Le decisioni già approvate o previste nelle città e il confronto fra i loro effetti e il carico fiscale rappresentato dal vecchio sistema dell'Imu
Non si tiene conto di eventuali ulteriori previsioni differenziate per categorie particolari di abitazioni
AOSTA
1 per mille senza detrazioni per abitazioni non di lusso tranne categoria A/7 (villini); 1,5 per mille per la categoria A/7; 2
per mille per abitazioni di lusso
(categorie A/1, A/8 e A/9)
1 per mille senza detrazioni per abitazioni non di lusso tranne categoria A/7 (villini); 1,5 per mille per la categoria A/7 ; 2 per mille per abitazioni di lusso (categorie A/1, A/8 e A/9); (Imu al 7,6 per mille per le abitazioni locate a canone concordato e 8,6 per mille per le altre) - Abitazioni vuote: 0 per mille (Imu al 10,6 per mille)
BOLOGNA
3,3 per mille con detrazioni decrescenti all'aumentare della rendita catastale
0 per mille (Imu al 7,6 per mille per le abitazioni locate a canone
concordato e al 9,6-10,6 per le altre)
BRESCIA
2,5 per mille con detrazioni che scendono all'aumentare delle rendite catastali (fino ad azzerarsi da 700 euro in su)
0,8 per mille (Imu all'8 per mille per le abitazioni locate a canone concordato e al 10,6 per mille per le altre)
CAGLIARI
2,1 per mille senza detrazioni
Case utilizzate come abitazione principale non dal proprietario: 1 per mille (Imu al 7,6 per mille se a canone concordato; 8,6 per mille se a canone libero); altre abitazioni: 0 per mille (Imu al 10,6 per mille)
FORLÌ
2,5 per mille senza detrazioni*
0 per mille (Imu già al 10,6 per mille)
MANTOVA
2,4 per mille senza detrazioni
1 per mille (Imu al 9,6 per mille tranne abitazioni a disposizione, per le quali Imu al 10,6 per mille)
MODENA
2,5 per mille con detrazione del 100% se la rendita è fino a 320 euro e del 50% se la rendita è fra 320,01 e 400 euro)
0 per mille (Imu al 10,6 per mille tranne abitazioni locate a canone concordato, per le quali Imu al 7,2 per mille)
PORDENONE
1,25 per mille con detrazione di 25 euro se la rendita è inferiore a 800 euro
1,25 per mille (Imu al 7,6 per mille)
1 per mille
(Imu al 7,6
per mille)
0 per mille
(Imu al 10,6
per mille)
0,8 per mille (Imu al 10,6 per mille)
0 per mille (Imu al 9,6 per mille)
0 per mille (Imu già al 10,6 per mille)
1 per mille (Imu al 9,6 per mille)
0 per mille
(Imu al
10,2 per mille)
1,25 per mille (Imu al
7,6 per mille)