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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2014 alle ore 15:33.
L'ultima modifica è del 01 aprile 2014 alle ore 23:10.

(Ap/LaPresse)(Ap/LaPresse)

Bisogna cercare di avere «un'Europa diversa, lottando contro chi ha paura di cambiare». Occorre recuperare la dimensione del «sogno». Stop all'Europa luogo della «burocrazia assoluta». Matteo Renzi è a Londra dove ha incontrato il primo ministro David Cameron. E nella conferenza stampa al termine del faccia a faccia ha sottolineato che «non c'è una grande Ue senza la presenza della Gran Bretagna; la presenza del Regno Unito in Europa è assolutamente fondamentale». Anche perché c'è un aspetto che accomuna il segretario del Pd e il premier inglese: «siamo entrambi riformatori ed entrambi vogliamo cambiare l'Europa». A cominciare da un impegno comune contro la burocrazia.

Incontro di Renzi anche con il segretario del partito laburista Ed Miliband nella sede dell'ambasciata italiana. Poi la partecipazione alla celebrazione del 150º anniversario della visita di Giuseppe Garibaldi a Londra, alla presenza del sindaco di Londra Boris Johnson. In serata ha partecipato all'inaugurazione della mostra "The Glamour of Italian Fashion 1945-2014" presso il Victoria & Albert Museum. «Questo è un grande riconoscimento, sono onorato come premier. In Italia faremo una mostra del genere, siamo sulla buona strada» ha detto Renzi. Che commentando la protesta di circa 30 persone davanti al museo inglese ha detto: «È la democrazia».

L'emergenza occupazione
Il capo del governo ha parlato anche dell'emergenza occupazione: l'Istat ha registrato un tasso di disoccupazione che a febbraio si attesta al 13%. Un dato «sconvolgente», ha spiegato Renzi. Il governo punta riportare il tasso di disoccupazione sotto al 10%: «Nei prossimi mesi e anni l'obiettivo è tornare ad una disoccupazione a una sola cifra».

Renzi: sul lavoro poca flessibilità, ricette erano sbagliate
Per l'Italia e per l'Ue è il momento di «rimettersi a correre. Noi abbiamo un sistema che manca di flessibilità». Servono nuove regole per il mercato del lavoro perché questi anni «hanno visto crescere la disoccupazione nonostante che le regole fatte avrebbero dovuto migliorare il quadro. La ricetta di questi anni è stata sbagliata».

Penso a codice lavoro di 50 articoli, scritto anche inglese
In primo luogo c'è un problema di regole. «In Italia - ha ricordato il capo del governo - ci sono 2.100 articoli che si occupano del mondo lavoro, è normale che alla fine si finisca in tribunale. Noi abbiamo in testa un codice del lavoro di 50-60 articoli, scritto anche in inglese per gli investitori, che dia regole e tempi certi».

Molti investitori dall'estero hanno scommesso sull'Italia
La ripresa passa anche dalla capacità di attrarre investimenti dall'estero. «C'è una grandissima attenzione verso il mercato italiano e negli ultimi giorni molti investitori hanno scommesso su di noi», ha ricordato il presidente del Consiglio.

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