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Questo articolo è stato pubblicato il 07 aprile 2014 alle ore 13:02.
L'ultima modifica è del 08 aprile 2014 alle ore 07:54.

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Sulle riforme «non accettiamo ultimatum da nessuno meno che meno da Brunetta. Se Forza Italia sta al gioco delle riforme bene, altrimenti, al Senato, ce la facciamo» (da soli, ndr). Matteo Renzi replica a muso duro al capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, che stamattina aveva dato così fuoco alle polveri: «Va approvata la legge elettorale prima di Pasqua oppure il patto con Berlusconi sulle riforme salta». Un avvertimento che a stretto giro già il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi aveva derubricato come una boutade a titolo personale: («È solo un'idea di Brunetta»). Nessun cambio di programma insomma per il governo. Prima l'ok di palazzo Madama in prima lettura, entro il 25 maggio, al ddl che abolisce il Senato elettivo e modifica il titolo V della Costituzione. Poi l'approvazione definitiva dell'Italicum. Sulla stessa linea il leader Ncd Angelino Alfano che chiosa: «L'appoggio di Forza Italia alle riforme istituzionali è «auspicabile ma non necessario». Mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio al Tg1 scandisce: «Auspichiamo un percorso insieme per fare le riforme, ma abbiamo anche la determinazione ad andare avanti con la nostra maggioranza».

Brunetta: approvare Italicum prima di Pasqua o salta accordo su riforme
Intervistato da Sky Tg 24, l'ex ministro della Pa oggi denuncia che «la legge elettorale è ferma da tre settimane al Senato (dopo aver ottenuto il via libera in prima lettura della Camera, ndr)» E tuona: «Chiediamo a Renzi, se vuole mantenere la parola, se vuole mantenere i patti, di approvare la riforma elettorale prima di Pasqua. Altrimenti casca l'accordo con Berlusconi, con Forza Italia».

Boschi: approvare la legge elettorale entro Pasqua è un'idea di Brunetta
Approvare la legge elettorale entro Pasqua? «È un'idea di Brunetta. La commissione del Senato deve ancora esaminare il testo e a Pasqua mancano 10 giorni», replica a distanza il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. A seguire Brunetta rilancia. «Per parte nostra - chiarisce - teniamo a sottolineare le priorità: approvare l'Italicum nel più breve tempo possibile e al massimo entro Pasqua, e poi avanti con le riforme». E avverte: «Gli imbrogli e le chiacchiere saranno a zero. Game over». E bolla quella della Boschi come «una provocazione».

Renzi: non accettiamo ultimatum, nessun incontro con Berlusconi
Passano pochi minuti e interviene il premier in persona per ribadire la linea del governo: «Abbiamo rispetto per le questioni interne a Forza Italia, ma non accettiamo ultimatum da nessuno, men che meno da Brunetta». E ancora: «Se loro stanno al gioco delle riforme noi ci siamo», altrimenti «al Senato ce la facciamo» da soli. Poi aggiunge: «Non mi risultano incontri con Berlusconi». E Brunetta di rimando: «Il giovane e arrogante Renzi stia sereno. Le bolle di sapone per quanto colorate e piene di riflessi, fanno la fine che tutti sanno. La verità è che non ha la maggioranza nei gruppi parlamentari, e la riforma della legge elettorale ne è la dimostrazione».

Alfano: sì di Forza Italia auspicabile ma non necessario
A Brunetta replica anche il leader del Nuovo Centrodestra Angelino Alfano: «La riforma delle istituzioni sarebbe bene avvenisse anche con il consenso di Forza Italia, è auspicabile ma non necessario: se lo vogliono fare bene, altrimenti se ne assumeranno la responsabilità di fronte agli italiani».

Delrio: auspicio riforme con Fi, altrimenti avanti soli
In serata è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio a lanciare l'ultimo avvertimento a Forza Italia a non tirare la corda: «Nessun piano B, noi andiamo avanti con il piano A: c'è l'accordo con Fi, auspichiamo un percorso insieme», ma se l'accordo salta «abbiamo anche la determinazione ad andare avanti con la nostra maggioranza».

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