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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 16:33.
L'ultima modifica è del 08 aprile 2014 alle ore 16:35.

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NEW YORK - La ripresa mondiale, con all'avanguardia ancora una volta gli Stati Uniti, riceve un'iniezione di fiducia dal Fondo Monetario Internazionale. L'economia globale, ha indicato l'organizzazione multilaterale nel suo nuovo Outlook per gli incontri di primavera di Fmi e Banca Mondiale, si sta rafforzando, anche se non mancano rischi e incognite, in particolare dall'Europa e dal Giappone. Proprio l'ancora debole performance di queste regioni, anzi, assieme alle tensioni sui mercati emergenti ha costretto l'Fmi a limare le previsioni di crescita nel 2014 al 3,6% dal 3,7% di gennaio.

Il Fondo riafferma che i "i rischi al ribasso continuano a dominare le prospettive globali della crescita". Ma il rapporto appare nell'insieme il piu' ottimista dagli anni della grande crisi e il capo economista Olivier Blanchard ha sottolineato che l'economia "e' fondamentalmente in buona forma". Nella conferenza stampa che ha accompagnato la presentazione del World Economic Outlook ha aggiunto che "la ripresa si sta ampliando nei paesi avanzati". Con gli Stati Uniti che possono vantare una "ripresa molto forte, senza freni nella crescita, un'economia fondamentalmente robusta", quest'anno attesa a una marcia del 2,8 per cento. Ancora: "Non vedo acuti rischi come in passato".

Questo non significa, pero', che siano svaniti: "I maggiori sono rappresentati dalla prossima fase della ripresa giapponese e dalla forza della ripresa nell'area dell'euro". Per il Vecchio continente esiste un pericolo di "una ricaduta in deflazione dell'area euro, ma non e' nel nostro scenario di base". La Banca centrale europea, in questo clima, viene invitata a intervenire con piu' convinzione: "Potrebbe fare un po' di piu'. La mia impressione e' che stiano riflettendo molto attentamente, per agire in modo corretto", ha detto Blanchard. In Giappone la sfida e' la tenuta della crescita quando "ridurranno lo stimolo fiscale" e la Bank of Japan e' sua volta invitata ad agire con piu' aggressivita' contro la bassa inflazione.

Piu' in dettaglio, l'Outlook del Fondo indica per l'Italia una crescita dello 0,6% quest'anno e dell'1,1% il prossimo, sostanzialmente invariata rispetto alle stime di inizio anno. Nel dettaglio, il rapporto prevede prezzi al consumo nel 2014 allo 0,7% e l'anno prossimo all'1%, in calo rispetto all'1,3% del 2013. La disoccupazione è vista salire quest'anno al 12,4% e scendere nel 2015 all'11,9, contro il 12,2% del 2013. Le partite correnti sono viste all'1,1% del Pil sia nel 2014 sia nel 2015 contro un +0,8% nel 2013.

La crescita globale è vista rafforzarsi dal +3% del 2013 al +3,6% nel 2014 e al +3,9% nel 2015. Anche queste previsioni di crescita sono "sostanzialmente invariate rispetto a quelle fornite lo scorso ottobre" mentre rispetto all'aggiornamento del Weo del gennaio 2014 sono state limate al ribasso solo dello 0,1% sia per l'anno in corso che per il prossimo. Nelle economie avanzate, dopo il +1,3% del 2013 la crescita è confermata al passo del 2,2% nel 2014 e del 2,3% nel 2015. Ad alimentare l'espansione sono "la riduzione della stretta fiscale, tranne che in Giappone, e condizioni monetarie ancora altamente accomodanti". Nei mercati emergenti e nei Paesi in via di sviluppo l'economia sta migliorando gradualmente con una crescita che dovrebbe lievitare dal +4,7% dell'anno scorso al +4,9% del 2014 al +5,3% del 2015, inferiori dello 0,2 e 0,1% rispetto a quanto calcolato in precedenza.

Blanchard e il Fondo avvertono tuttavia anche che alcune vecchie e nuove sfide rimangono aperte. "La riforma finanziaria è incompleta e il sistema finanziario resta a rischio". E alla luce dei recenti sviluppi in Russia e Ucraina, il capo economista del Fondo sottolinea che "i rischi geopolitici sono aumentati ma non hanno ancora avuto ripercussioni macroeconomiche globali".

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