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Questo articolo è stato pubblicato il 08 aprile 2014 alle ore 16:12.
L'ultima modifica è del 08 aprile 2014 alle ore 19:35.
Si è concluso alle 19 e 30 il Consiglio dei ministri che ha varato il Def, documento di economia e finanza. Secondo le prime indiscrezioni il pareggio di bilancio strutturale è destinato a slittare ancora una volta: il quadro programmatico contenuto nel Documento di economia e finanza che questa sera va all'esame del Consiglio dei ministri (l'aula del Senato esaminerà il Def a partire da giovedì mattina del 17 aprile) infatti, come risulta a Radiocor, non prevede un saldo strutturale (corretto per il ciclo) a zero nel 2015, come precedentemente previsto, ma solo nel 2016.
Taglio Irpef per 10 milioni di persone, costa 10 miliardi a regime
Un taglio dell'Irpef per circa 10 miliardi a regime attraverso coperture con la revisione della spesa. Il beneficio andrà ai lavoratori dipendenti sotto i 25 mila euro di reddito lordi, circa 10 milioni di persone, che avranno in busta paga un ammontare di circa 1.000 euro netti annui a persona.
Gettito raddoppiato dalle banche
Raddoppia al 26% l'imposta sulle plusvalenze delle quote Bankitalia: sarebbe l'asso del governo per raggiungere i 6,6 miliardi per tagliare il cuneo. La misura, non contenuta nel Def, arriverebbe comunque sul tavolo del Cdm.L'imposta era stata decisa con il decreto del Governo di Enrico Letta che ridisegnava l'azionariato di via Nazionale. Inizialmente la tassazione era prevista al 16% ma dopo un'aspra discussione parlamentare si era arrivati ad un'imposta del 12%. Questo avrebbe reso circa 1,2 miliardi. Ora il Governo Renzi vorrebbe invece aumentare l'imposta tra il 24-26% raddoppiando di fatto l'incasso che arriverebbe a 2,4 miliardi.
Da spending 6 miliardi nel 2014
La spending review assicurerà 6 miliardi di risorse nel 2014, 17 nel 2015 e 32 miliardi nel 2016 «in termini cumulati». È scritto nella bozza del Def all'esame del Consiglio dei ministri.
Pil +0,8% nel 2014
Il Pil italiano nel 2014 crescerà dello 0,8%, un aumento meno forte rispetto alle ultime stime dell'1,1%. Nel 2015 la crescita sarà dell'1,3%, nel 2016 dell'1,6%, nel 2017 dell'1,8% e nel 2018 dell'1,9%. E' quanto si legge nella bozza del Def all'esame del Consiglio dei ministri.
Tasso di disoccupazione al 12,8% nel 2014 , al 12,5% nel 2015 al 12,2 nel 2016
Il tasso di disoccupazione salirà quest'anno al 12,8% (dal 12,2% del 2013), attestandosi poi l'anno prossimo al 12,5%. Lo si legge in una bozza del Def. Per scendere sotto il 12% bisognerà aspettare il 2017 (stima 11,6%)
Pressione fiscale sale a 44% in 2014-2015
La pressione fiscale é attesa in aumento dal 43,8% del 2013, nei prossimi anni. Si legge nella bozza del Def all'esame del Consiglio dei ministri: nel dettaglio il peso del fisco salirà al 44% nel 2014 e 2015, per poi scendere al 43,7% nel 2016 e al 43,5% nel 2017.
Deficit al 2,6% nel 2014, 2% nel 2015
Il rapporto deficit-pil si attesterà quest'anno al 2,6% (era al 3% nel 2013), scendendo ulteriormente al 2% nel 2015. Lo si legge nella bozza del Def, attualmente in discussione al cdm. Nel 2016 il deficit previsto è dell'1,5%
Bozza Pnr, da privatizzazioni 12 miliardi nel 2014
I proventi derivanti da privatizzazioni ammonteranno a circa 12 miliardi per il 2014. E' quanto si legge nella bozza del Pnr all'esame del Cdm. Gli introiti, a norma di legge, saranno utilizzati per ridurre il debito pubblico. Questo processo e' destinato a continuare anche nel 2015, 2016 e 2017, con ricavi di circa 10-12 miliardi annui, pari a circa 0,7 del Pil.
Effetto debole delle riforme nel 2014
L'effetto espansivo delle riforme si manifesterà "debolmente" nel 2014 per poi risultare "via via più pronunciato" negli anni successivi. Lo si legge nella bozza del Pnr allegato al Def. In particolare il Pil risulterebbe maggiore di 0,3 punti percentuali nel 2014, per raggiungere gradualmente nel 2018 un livello di 2,1 punti percentuali più elevato.
Bozza Pnr, Taglio Irap 10% con tasse su rendite
Il governo punta a ridurre l'Irap di almeno il 10% attraverso il contemporaneo aumento della tassazione sulle rendite finanziarie. È quanto si prevede in più bozze del Piano nazionale delle riforme allegato al Def in discussione in Cdm.
Le stime del Tesoro sulle riforme del Pnr
L'insieme delle riforme previste dal Piano nazionale che oggi accompagnerà il Documento di economia e finanza all'esame del Consiglio dei ministri spingerà il Pil di 0,3 punti percentuali quest'anno, di 0,9 il prossimo. Lo stima il Tesoro nel documento all'esame che considera il taglio del cuneo fiscale (che quest'anno avrà addirittura un effetto negativo a causa dei tagli di spesa necessari a coprire i provvedimenti), riduzioni Irap, pagamento dei debiti della Pa (che peserà sul debito per 0,8 punti in più quest'anno e spingerà la crescita per un solo decimo di punto), liberalizzazioni e Jobs act. Il contributo di queste misure sarà di 1,3 punti nel 2016, di 1,7 nel 2017 e di 2,1 nel 2018.
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