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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2014 alle ore 18:26.

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«Franco Ballerini mi ha insegnato che con queste pietre devi trovare un feeling particolare. Devi metterci la passione: o ci sei nato o non ci sei nato, o sei gladiatore o non sei gladiatore». Tutti in piedi. Quando parla Fabian Cancellara, dominatore delle ultime classiche del Nord, bisogna solo ascoltare con devoto rispetto e massima attenzione. Lo svizzero non parla a vanvera. Non fa proclami inutili. Ma state pur certi che quando sincronizza le lancette del suo orologio su una corsa, di quella corsa sarà poi protagonista.

E infatti Cancellara, che viene dal freschissimo successo nel Fiandre , è di nuovo in pole position per la112esima edizione della Parigi-Roubaix, la corsa più pazza del mondo in programma questa domenica 13 aprile. L'anno scorso lo svizzero la dominò scrivendo per la terza volta il suo nome sulle Pietre del velodromo. E la conquistò una settimana dopo aver vinto il Giro delle Fiandre. Un film che potrebbe essere replicato anche quest'anno, visto come sta andando Cancellara. Un rullo compressore, direbbe Renzi, che così a 33 anni, potrebbe piazzare il suo quarto sigillo nella corsa del pavè.

Una soddisfazione che finora si sono tolti solo due eletti: il leggendario Roger de Vlaeminck e, più recentemente, Tom Boonen, l'idolo ciclistico dei fiamminghi.
Boonen è una seria alternativa a Cancellara, ma finora lo si è visto poco. Magari è solo pretattica, ma è più probabile che il capitano della Omega Pharma non sia al top della forma. Però con Boonen è meglio essere cauti. Il belga è un talento puro, e se trova la giornata non lo ferma nessuno. Con una cinquina nella Roubaix entrerebbe per sempre nella storia del ciclismo e dello sport.

In più, se vogliamo dirla tutta, ha un altro motivo per battere Cancellara: che tra i due non corre buon sangue. Diciamo che si stanno antipatici quanto serve a riaccendere la sfida. Sono due caratteri diversi: Cancellara, rampollo di emigranti, viene dalla gavetta. Un uomo serio, squadrato, che non lascia nulla al caso. Un perfetto svizzero, con qualche goccia di lucanità.

Boonen è il suo opposto: ex playboy, innamorato delle discoteche e delle Ferrari, solo da un paio d'anni ha messo la testa a posto. E lo ha fatto dopo rinunciato agli stravizi di Montecarlo, dove Tom non solo per motivi fiscali risiedeva. Tornato con la sua fidanzata storica, Lore,il campione belga si è ributtato a testa bassa nel ciclismo. Francesco Moser, che di Roubaix ne ha vinte tre, lo considera tagliato su misura per questa classica. «Ha un fisico perfetto per il pavè: alto con il baricentro basso, anche se io ero più forte sul passo a cronometro. Ma Tom è maturato. Si allena benissimo, punta quasi solo a queste corse. E poi sa concentrarsi, che per vincere sul pavè è fondamentale».

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