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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2014 alle ore 08:13.

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Revisione della direttiva sui diritti degli azionisti. Ma anche interventi per favorire le attività transfrontaliere delle società unipersonali sempre più diffuse, con un boom in tutta Europa di partite Iva e startup. Con questi obiettivi, la Commissione europea ha presentato due proposte di direttiva e una raccomandazione per un restyling del diritto societario. Non solo per tutelare gli azionisti, ma anche per consentire nuovi investimenti e la ripresa economica secondo la Strategia per la crescita "Europa 2020". Ed evitare la proliferazione di società sussidiarie scelte, oggi, nei casi in cui una società voglia investire su un altro mercato, spingendo invece per la costituzione semplificata di nuove società unipersonali.
In questa direzione, Bruxelles parte dalla constatazione che ancora troppi ostacoli impediscono le attività transfrontaliere. Solo il 2% delle Pmi investe oltre frontiera. E questo anche a causa delle divergenze esistenti nelle legislazioni nazionali. Troppo poco per far crescere l'economia. Eppure – osserva la Commissione nel documento di lavoro allegato alla proposta di direttiva sulle Srl a socio unico, che modificherà la 2009/102 – in Europa ci sono 21 milioni di piccole e medie imprese, ben 12 milioni sono società a responsabilità limitata e circa la metà (5,2 milioni) sono costituite da un singolo socio. Di qui l'esigenza di norme armonizzate in tutta Europa funzionali non solo a superare le diversità nazionali, ma anche la mancanza di fiducia nelle società straniere da parte dei consumatori. A partire dalla denominazione che sarà comune in tutta l'Unione europea: «societas unius personae» (Sup). Gli Stati membri dovranno prevedere caratteristiche identiche, consentire la registrazione diretta e online (oggi non possibile in 12 Stati membri, inclusa l'Italia), senza inutili viaggi e con un evidente taglio dei costi amministrativi e di registrazione.
Un passo avanti rispetto alla direttiva 2009/102 (il recepimento è stato previsto nella legge di delegazione europea 2013), che ha messo in campo un'armonizzazione limitata senza fissare regole comuni in materia di costituzione, requisiti di registrazione e protezione dei creditori. Per la costituzione della Sup, l'esecutivo propone un modello costitutivo unico, disponibile in tutte le lingue Ue che permetterà di limitare la presenza di notai o legali. Tempi tagliati all'osso: le società dovranno essere costituite entro 3 giorni, con un requisito patrimoniale minimo di un euro e la possibilità di riserve su base volontaria.
Per quanto riguarda l'ambito di applicazione, la proposta prevede l'attuazione delle nuove regole a società a responsabilità limitata già esistenti (indicate in un elenco contenuto nell'allegato I) e a società unipersonali nuove. Per applicare le regole Ue è necessario che la Sup abbia la sede legale e l'amministrazione centrale o il centro principale degli interessi della società in uno Stato membro. I documenti da presentare sono fissati in un elenco esaustivo senza possibilità di oneri aggiuntivi imposti dalle burocrazie statali. Per il diritto applicabile la proposta rinvia alla legge dello stato di registrazione della Sup e per tutelare i creditori è prevista l'adozione di una dichiarazione di solvibilità.

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