«Non è che vado all'estero: scappo dall'Italia». Ecco perché 4 laureati su 10 non ne vogliono sapere di lavorare qui
Prima la fuga, poi il lavoro. Secondo l'Osservatorio Istud 2013-2014, il 41% dei giovani sceglie l'estero come prima opzione. Anche senza un progetto in cantiere
di Alberto Magnani
4. Perché i giovani non vogliono lavorare in Italia / La paura: tornare a casa
Mammoni? Non (sempre) per scelta. Tra gli intervistati italiani, più di un candidato su due vive ancora in famiglia. La percentuali oscilla tra il 54,1% di chi non ha ancora compiuto 26 anni, il 62,9% della fascia tra i 26 e i 30 e il 57,1% di chi ha scavalcato i 30. Il gap più interessante si scava proprio nella seconda tranche, il ponte fragile tra la fine degli studi e la ricerca di un impiego: al giro di boa dei 25 o dei 26 anni tanti sono costretti alla retromarcia a casa dei genitori, in attesa di un lavoro o di una borsa di dottorato che li svincoli dal nucleo domestico. «La quota di chi vive ancora con i famigliari è alta su tutte le fascie – conferma Nastri - Chi è andato fuori casa è tornato a vivere con i genitori, cosa che all'estero non succede. E' un problema strutturale, di tipo economico».
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