Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2014 alle ore 14:57.
L'ultima modifica è del 16 aprile 2014 alle ore 19:21.

My24
LaPresseLaPresse

«L'obiettivo del governo resta quello di avere la prima approvazione anche in Aula» del ddl sulla riforma del Senato e del titolo V della Costituzione «entro il 25 maggio». Così, arrivando a Montecitorio per l'audizione in commissione Affari costituzionali alla Camera, il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ai giornalisti che le chiedono se è vero, come riportato oggi da alcuni quotidiani, che al governo andrebbe bene anche il solo via libera in prima lettura del ddl in commissione al Senato entro il 25 maggio.

Boschi: possibili correzioni su 21 nominati da Colle
Boschi ha ribadito che il governo è aperto a modifiche del testo, ma queste non possono riguardare «gli elementi qualificanti che identificano la proposta del governo, ovvero il superamento del bicameralismo perfetto, la fiducia data solo dalla Camera, la non elezione degli elementi del Senato e quindi la mancanza di indennità». Su altri elementi «c'é disponibilità maggiore al cambiamento», ha garantito Boschi che a mo' di esempio ha detto: «Possiamo prevedere dei criteri correttivi rispetto ai 21 nominati dal Presidente della Repubblica, valuteremo insieme se ha un senso che rimangano così, con questo peso, che oggi ha una sua ragionevolezza perché il governo ha ritenuto che abbiano un elemento di garanzia».

Commissione Senato boccia pregiudiziali
Intanto la Commissione Affari costituzionali del Senato ha bocciato due pregiudiziali al ddl di riforma presentate dagli ex M5s e dai pentastellati. Contro i due testi hanno votato tutti gli altri gruppi. È il primo voto in Commissione sulle riforme. La pregiudiziale presentata da Francesco Campanella (ex M5s) era di costituzionalità mentre quella del pentastellato Vito Crimi sosteneva l'illegittimità dell'attuale parlamento a cambiare la Costituzione, dopo che la Consulta ha dichiarato incostituzionale il "Porcellum", cioè il sistema con cui è stato eletto l'attuale Parlamento. A favore si sono espressi cinque senatori dei due gruppi presentatori dei testi, contro tutti gli altri.

Primo ok Senato entro il 25 maggio obiettivo realizzabile
«Stiamo lavorando per realizzare l'obiettivo» della prima lettura entro la data indicata «ed è un obiettivo realizzabile - sostiene Boschi - l'importante è che ci sia la volontà politica di tutti, come pare ci sia e che continui ad esserci».

Moretti (Pd): se Berlusconi si sfila è fuori dai giochi
Il cantiere riforme è ancora al centro del confronto politico dopo l'ultimo incontro Renzi-Berlusconi che lunedì ha confermato la tabella di marcia: prima lettura per il Senato delle Autonomie entro il 25 maggio, a seguire l'Italicum. Alessandra Moretti, capolista Pd alle prossime europee, ai microfoni di Agorà (Rai 3) mette in guardia l'ex premier: «Se andiamo a elezioni, chi perde è Forza Italia, non Matteo Renzi e il Pd. Conviene a Silvio Berlusconi stare dentro il gioco delle riforme costituzionali, altrimenti non avrebbe ruoli: se Berlusconi non partecipa a questo percorso, è fuori dalla storia e fuori dai giochi».

Toti (Fi): approvare la legge elettorale, prima o poi voto con nuove regole
Dal fronte opposto il braccio destro del Cavaliere (ex) Giovanni Toti, intervistato da Radio Anch'io (Radio 1 Rai) rivendica la lealtà degli azzurri, ma sollecita una accelerazione sull'Italicum: «Siamo convinti che la riforma elettorale debba essere approvata, anche perché siamo al terzo governo non eletto dai cittadini e credo che prima o poi si debba andare a votare con le nuove regole». «I tempi dell'approvazione delle legge elettorale non mi appassionano particolarmente perchè vorrei - aggiunge il consigliere politico di Berlusconi - che si possano fare tutte le riforme programmate. Posso dire che Berlusconi nell'incontro con Renzi ha confermato che siamo un partito riformista e continueremo ad appoggiare il percorso delle riforme e l'accordo del Nazareno».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi