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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2014 alle ore 06:37.

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«Un passo fondamentale se si vuole puntare alla crescita e al rilancio del manifatturiero, in Italia come in Europa – spiega, in una nota, Confindustria – grazie al contributo delle associazioni di settore italiane ed europee ed alla mobilitazione degli eurodeputati italiani più coinvolti. Confindustria auspica che sulla proposta di Regolamento approvata in prima lettura dal Parlamento europeo il Consiglio possa trovare una convergenza in tempi brevi, in vista anche del semestre di Presidenza italiana dell'Ue». «Abbiamo superato lo scoglio sinora insormontabile – osserva Lisa Ferrarini, vicepresidente di Confindustria, con delega al Made in e alla lotta alla contraffazione –. Ora il Governo deve spendersi all'osso per farlo approvare dal Consiglio».
«I consumatori europei – affermano gli eurodeputati del Pd, Patrizia Toia e Sergio Cofferati – saranno più protetti e le aziende italiane che producono beni di alta qualità, con materiali di ottima fattura, saranno finalmente tutelate . La perseveranza della delegazione italiana è stata premiata. Ora speriamo – concludono – che anche il Consiglio europeo, fin qui incapace di prendere posizione , confermi in tempi rapidi il voto dell'Europarlamento». «L'Europa c'è – aggiunge Lara Comi, eurodeputato di Forza Italia – ora tocca alla Germania dimostrare che vuole l'Europa». «Anche questa volta – interviene l'eurodeputato Cristiana Muscardini (Conservatori) –i governi, che proteggono solo la grande distribuzione, contro il manifatturiero, sono stati sconfessati dai loro stessi deputati. Lascio il Parlamento Ue dopo 25 anni di lavoro, con la soddisfazione di aver visto due volte l'Aula votare per il "Made in" a difesa di consumatori e produttori europei . Ci affidiamo ora alla Presidenza italiana». La risposta del Governo italiano non si è fatta attendere: «Questo voto – sono parole del viceministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda – ci dà la possibilità di fare dell'adozione del "made in" un punto cardine del semestre italiano».
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