Unione bancaria: quanto rischia chi detiene azioni, obbligazioni o un semplice conto corrente
Con l'unione bancaria europea cambiano anche le tutele nei confronti di risparmiatori, investitori e correntisti. Se una banca avrà bisogno di aiuti saranno i privati e non gli Stati ad essere coinvolti in prima battuta. Ecco in che modo
di Vito Lops e Morya Longo
1. Unione bancaria, quanto rischiano investitori e risparmiatori / Ecco le principali novità

Unione bancaria, dopo il via libera dell'Europarlamento è ormai cosa fatta. Le tappe sono state segnate, così come le nuove regole. In sostanza è cambiato il principio di fondo: se una banca fa crac le perdite ricadono prima sugli investitori privati e non più sugli Stati. Il tutto per evitare che riaccada quanto accaduto dal 2008 al 2010 nei Paesi dell'Unione europea quando la crisi dei derivati subprime statunitense ha affossato molte banche europee innescando un sistema di aiuti pubblici che ha fatto decollare il debito pubblico dell'Unione europea dal 60% all'80% del Pil in appena due anni. Adesso si cambia, lo Stato (e di conseguenza) i cittadini non potranno essere coinvolti in prima istanza (ma solo per un crac superiore all'8% del passivo bancario) in un salvataggio bancario. Le conseguenze ricadranno sui privati. Ma chi sono questi privati? Beh, c'è un po' di tutto. Dagli azionisti agli stessi correntisti. Ma con molte eccezioni. Cerchiamo di capirne di più.
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