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Questo articolo è stato pubblicato il 17 aprile 2014 alle ore 12:33.
L'ultima modifica è del 17 aprile 2014 alle ore 20:09.

Numero delle proroghe per i contratto a termine da otto a cinque nell'arco dei 36 mesi, conferma e ampliamento del diritto di precedenza per i lavoratori e lavoratrici in maternità con contratto a termine per assunzioni a tempo indeterminato, stabilizzazione di almeno il 20% degli apprendisti nelle aziende con almeno trenta dipendenti. Sono alcune delle modifiche al Dl lavoro votate ieri notte dalla commissione Lavoro della Camera che si appresta a dare il via libera al provvedimento per l'esame dell'Aula.
Un'altra modifica al testo Poletti dà modo alle imprese che avessero al loro interno più del 20% di lavoratori con contratti a tempo determinato (il tetto fissato per legge, ndr) di adeguarsi al tetto entro il 31 dicembre 2014. Per il relatore, Carlo Dell'Aringa, la disposizione accolta dalla commissione «è utile per le imprese e i lavoratori più di quanto non lo sia un blocco immediato delle nuove assunzioni. Infatti, si consente ai datori di lavoro che in base alle nuove norme si troveranno oltre la soglia di contratti a termine consentiti di rientrare nei limiti di legge in un tempo ragionevole. In caso contrario, scatterà il divieto di nuove assunzioni fino al rientro nei citati limiti».
Via libera in commissione, vota sì solo il Pd
Il via libera della commissione Lavoro della Camera al dl lavoro è arrivato nel pomeriggio dopo l'ok al Def. La Commissione ha dato il mandato al relatore, Carlo Dell'Aringa (Pd), di riferire favorevolmente all'Aula con i voti favorevoli del solo Partito democratico. Della maggioranza, Scelta civica si è astenuta e Ncd non ha partecipato al voto. Per le opposizioni hanno votato contro Sel e Movimento 5 stelle, mentre Forza Italia si è astenuta. Il testo verrà esaminato dall'Aula di Montecitorio a partire da domani mattina con la discussione generale; martedì probabilmente il via al voto ma il governo non esclude il ricorso alla fiducia. Il provvedimento deve infatti essere esaminato ancora dal Senato, e il termine per la conversione in legge è il 19 maggio.
Ncd: Pd ha smontato testo, in Aula sarà battaglia
Nella maggioranza si è aperta perciò una spaccatura tra Pd e Ncd. «In commissione il lavoro si è concluso male, eravamo partiti per smontare la "Fornero", è finito che il Pd ha smontato il decreto Poletti». È l'accusa rivolta dal capogruppo Ncd in commissione Lavoro alla Camera, Sergio Pizzolante, che lamenta la «maggioranza variabile» in atto solo in quella Commissione e che ha portato a modifiche al Dl lavoro non concordate. Ncd annuncia quindi «battaglia in Aula, con emendamenti per ripristinare il testo originario». Il gruppo di maggioranza contesta, tra l'altro, «irrigimenti» e «meccanismi punitivi» su apprendistato e formazione.
Poletti: decreto non è stato stravolto, ora ok Aula
Fiducioso il ministro del lavoro Giuliano Poletti. «Credo che l'esame svolto dalla commissione Lavoro della Camera, pur apportando alcune modifiche al testo, si sia concluso senza stravolgerlo e rispettandone i contenuti fondamentali», ha dichiarato il ministro, auspicando una «approvazione rapida», per un «celere completamento» dell'iter.
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