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Questo articolo è stato pubblicato il 23 aprile 2014 alle ore 10:35.
L'ultima modifica è del 23 aprile 2014 alle ore 18:41.

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La procura di Torino ha chiuso le indagini sul metodo Stamina. Gli indagati sono venti, tra cui Davide Vannoni, il "padre" del metodo e il suo vice Marino Andolina, chirurgo ora in pensione ed ex coordinatore del Dipartimento trapianti all'Irccs di Trieste. Ma anche Ermanna Derelli, direttore sanitario dell'azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia. Tra i reati contestati l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa e l'esercizio abusivo della professione medica. Nell'avviso di chiusura indagini messo a punto dalla procura di Torino si legge che non solo non ci sono stati miglioramenti nella salute dei pazienti sottoposti alla metodica Stamina di Davide Vannoni ma, anzi, si sono «verificati eventi avversi in un numero significativo» di essi. La replica di Vannoni: «Sono sereno e ho le carte per difendermi»

Pm: Vannoni pretendeva denaro e false dichiarazioni
Il pm Raffaele Guariniello, nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, scrive che Davide Vannoni, il «capo, promotore e organizzatore dell'associazione» a delinquere che gestiva la promozione del metodo Stamina in Italia e all'estero, «pretendeva il pagamento di somme di denaro anche ingenti da parte di disperati pazienti o familiari - costretti talvolta a ricorrere a finanziamenti e prestiti - richiedendo espressamente che nella causale del bonifico fosse indicata la dicitura "contributi, donazioni e oblazioni erogati da persone fisiche", così aggirando i divieti di legge»

Tra le accuse anche diffamazione e minacce a pazienti
Tra le accuse contestate dalla procura di Torino ci sono anche le minacce ai genitori di una piccola paziente. Ne risponde, in particolare, il medico Marino Andolina, per una telefonata che avrebbe fatto intorno al 3 gennaio di quest'anno «dicendo che non avrebbe avuto pietà di loro e che gliela avrebbe fatta pagare» per le dichiarazioni che i genitori rilasciarono ai quotidiani. Per Davide Vannoni si procede invece anche per diffamazione per dei post su facebook riferiti al Cardiocentro Ticino di Lugano: avrebbe definito «cialtrona» una biologa e, parlando in generale dei medici, avrebbe scritto «non sopporto i vigliacchi».

Vannoni: sono sereno e ho le carte per difendermi
«Sono sereno e ho le carte per difendermi. Non riconosco le accuse e avrò modo di contestarle con molti dati». Lo ha detto all'Adnkronos Salute Davide Vannoni, presidente di Stamina Foudation, commentando la chiusura dell'indagine della Procura di Torino.

Indagato anche direttore sanitario ospedale Brescia
Tra i venti indagati dalla procura c'è anche Ermanna Derelli, direttore sanitario dell'azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia. Anche a lei, come a Davide Vannoni e altri, viene contestata l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Secondo gli investigatori, avrebbe agito «in stretta e sistematica collaborazione con Vannoni - si legge nell'atto di chiusura delle indagini - e con gli altri associati, a supporto stabile e duraturo della associazione, consapevole delle finalità perseguite dalla medesima».

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