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Questo articolo è stato pubblicato il 02 maggio 2014 alle ore 13:02.
L'ultima modifica è del 02 maggio 2014 alle ore 17:50.
La Segreteria e il Consiglio per l'economia, rappresentano «la consapevolezza della Chiesa della sua responsabilità di tutelare e gestire con attenzione i propri beni alla luce della sua missione di evangelizzazione, con particolare premura per i bisognosi». Lo ha detto questa mattina Papa Francesco in Vaticano dove si è svolta la riunione del Consiglio da lui voluto per affiancarlo nel difficile compito di gestire al meglio le finanze vaticane . Il Pontefice ha ribadito di «Non uscire da questa strada: trasparenza, efficienza ma per questo».
Tutte le risorse economiche ed ogni sforzo «di trasparenza« nelle finanze della Chiesa cattolica deve essere sempre indirizzate alla vita della Chiesa e per i poveri ha sottolineato il Pontefice incontrando in Vaticano i membri del Consiglio per l'economia.
Il Papa ha poi definito «necessaria la riforma della curia romana« proseguendo in un difficile lavoro guidato sempre «dalla fedeltà e dalla prudenza» per un «percorso - non si é nascosto - che non sarà semplice e che richiede coraggio e determinazione ».
Il Papa ha, quindi, chiesto una «nuova mentalità» degli uffici della Santa Sede e della Cruria romana sottolineando come «il Consiglio per l'economia ha un ruolo significativo nel compito della riforma» perché «rappresenta la chiesa universale» con la scelta degli otto cardinali da ogni parte del mondo.
«Una nuova mentalità di servizio evangelico - ha spiegato - dovrebbe stabilirsi nelle varie amministrazioni della Santa Sede». Francesco ha, infine, sottolineato come nel Consiglio il ruolo dei laici non é quello «di membri di seconda classe ma facenti parte del consiglio a pieno titolo».
Nel calcio il fattore economico non prevalga sullo sport
Incontrando poi in mattinata le squadre di calcio del Napoli e della Fiorentina finaliste di Coppa Italia con i dirigenti di Federcalcio e Lega, ha ricordato quanto il calcio abbia una responsabilità sociale: «Vi ringrazio di questa visita- ha detto Papa Francesco - mi sembra che da parte vostra esprima una responsabilità, una responsabilità sociale».
«Il calcio in Italia, come in Argentina e in altri Paesi, è un fatto sociale, e richiede una responsabilità sociale, da parte dei calciatori, sul campo e fuori dal campo, e da parte dei dirigenti nazionali e locali». E poi l'auspicio a ricordare sempre il valore dello sport: «Oggi anche il calcio si muove in un grande giro di affari, per la pubblicità, le televisioni, eccetera. Ma il fattore economico non deve prevalere su quello sportivo, perché rischia di inquinare tutto, sia a livello internazionale e nazionale sia a livello locale». «E quindi - ha aggiunto - dall'alto bisogna reagire positivamente, restituendo dignità sportiva agli eventi. E in questo voi calciatori avete una grande responsabilità».
La raccomandazione ai calciatori: esempio per i giovani, siate sempre veri sportivi
«Siete al centro dell'attenzione, e tanti vostri ammiratori sono giovani e giovanissimi; tenete conto di questo, pensate che il vostro modo di comportarvi ha una risonanza, in bene e in male. Siate sempre veri sportivi!». È la raccomandazione rivolta da papa Francesco ai calciatori, durante l'udienza alle squadre della Fiorentina e del Napoli, finaliste di Coppa Italia. Lo sport, ha sottolineato, «contiene in sé una forte valenza educativa, per la crescita della persona: crescita personale, nell'armonia di corpo e di spirito, e crescita sociale, nella solidarietà, nella lealtà, nel rispetto. Che il calcio possa sempre sviluppare questa potenzialità!». Il Pontefice ha infine rivolto un augurio di "Buon lavoro a tutti voi, e che domani sera sia una bella festa sportiva!".
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