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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2014 alle ore 11:24.
L'ultima modifica è del 07 maggio 2014 alle ore 22:09.

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Foto Daniele De Santis da FacebookFoto Daniele De Santis da Facebook

Il gip di Roma ha disposto il carcere per Daniele de Santis e l'obbligo di firma per i tre tifosi del Napoli coinvolti negli scontri prima della finale di Coppa Italia. Il provvedimento riguarda anche Ciro Esposito, ricoverato in gravi condizioni.

«Non ho sparato io ma non sono nelle condizioni di poter ricordare cosa è accaduto». Così l'ex ultrà della Roma Daniele De Santis, accusato di tentato omicidio ha risposto al Gip nell'ambito dell'interrogatorio di garanzia. L'uomo è accusato di tentato omicidio per aver ferito tre tifosi del Napoli nel prepartita di Coppa Italia.

Diversa la dinamica rispetto a quanto emerge dai verbali della Questura, dove emerge un attacco preparato. L'ultrà romanista Daniele De Santis «urlava nei confronti di un autobus di colore bianco con a bordo tifosi del Napoli, tra i quali vi erano anche donne e bambini». La dinamica degli incidenti prima della finale di Coppa Italia, così come riportati dal rapporto della Questura, sono raccontati dal Corriere della Sera di oggi.

Daniele De Santis, detto Gastone, ha lanciato contro il bus «un fumogeno acceso» e poi colpito «con calci e pugni il medesimo autobus terrorizzando gli occupanti, e sembrava intenzionato a venire alle mani con gli occupanti», ha raccontato un testimone oculare agli uomini della polizia. I tifosi del Napoli lo hanno affrontato e De Santis a quel punto è scappato rifugiandosi nel vivaio adiacente a viale Tor di quinto, dove lavorava.

Tre tifosi romanisti, seguendo il tracconto del testimone, indossavano dei caschi e hanno partecipato all'attacco contro la tifoseria partenopea, assieme a De Santis. Secondo il racconto di uno dei tifosi partenopei che inseguiva De Santis, l'uomo durante la fuga, prima di arrivare al vivaio è caduto a terra.

Gli spari e il pestaggio
A quel punto De Santis «improvvisamente si è rialzato girandosi verso di noi, puntandoci contro una pistola e facendo fuoco ad altezza uomo, esplodendo alcuni colpi. In tale contesto ho notato un mio amico, che so chiamarsi Ciro, accusare un forte malore al petto e accasciarsi al suolo; ho prestato soccorso a Ciro rivolgendomi ad alcuni appartenenti alle forze dell'ordine perché chiamassero i soccorsi. Mentre soccorrevo Ciro - continua il testimone - ho visto che altri tifosi napoletani hanno iniziato a picchiare la persona che aveva sparato . (...) Io ho atteso vicino a Ciro. L'ambulanza è arrivata dopo circa venti-trenta minuti. (...) Alcuni mie conterranei, quando si sono accorti che Ciro era stato colpito sono tornati nella stradina con l'intento di picchiare nuovamente lo sparatore».

Il gip convalida arresto De Santis, ma lui: non ho sparato
Oggi c'è stato l'interrogatorio di garanzia per gli arrestati negli scontri della finale di Coppa Italia. Il gip Giacomo Ebner ha convalidato gli arresti dell'ultrà della Roma De Santis e del tifoso napoletano Alfonso Esposito, rimasto ferito nella sparatoria avvenuta prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli. De Santis è risultato negativo allo stub, ma secondo gli inquirenti a sparare sarebbe stato lui. Nell'interrogatorio «Gastone» si è difeso così: «Non ho sparato io ma non sono in grado di ricostruire quanto avvenuto». Mentre Alfonso Esposito ha dichiarato: «Non so chi ha sparato ma i colpi provenivano da dietro una siepe».

Una seconda pistola avrebbe sparato
Potrebbe aver sparato una seconda pistola sabato scorso davanti allo stadio Olimpico, durante lo scontro a fuoco che ha portato al ferimento di un tifoso del Napoli, tuttora in ospedale in gravi condizioni, secondo quanto riportano questa mattina i quotidiani Il Messaggero e Il Mattino. A rivelare il particolare sarebbe stato un testimone, il quale ha riferito di aver visto "un altro uomo che sparava", precisando che "aveva il casco".
Il testimone, un tifoso del Napoli - riferisce Il Messaggero - avrebbe raccontato che a Tor di Quinto, oltre a De Santis, un'altra persona aveva un'arma e avrebbe sparato dei colpi in aria. Secondo quanto riportato da La Repubblica, potrebbe però essersi trattato di un lanciarazzi.

Giudice sportivo: per il Napoli 2 gare a porte chiuse
Intanto il giudice sportivo della Lega di serie A ha deciso, dopo i fatti della finale di coppa Italia, che il Napoli disputerà le prossime due gare a porte chiuse per il complesso degli atteggiamenti dei propri tifosi, per la Fiorentina invece curva Fiesole chiusa un turno (ma con condizionale) per i cori anti Vesuvio.

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