Notizie SportLa storia degli Open d'Italia
Il Circolo Golf Torino nato nel 1924
7 maggio 2014
L'atto di nascita del Circolo Golf Torino porta la data del 1924: 90 anni di soddisfazioni e successi agonistici, dei propri allievi – i più famosi sono i fratelli Edoardo e Francesco Molinari, campioni del Mondo 2009 – e del campo in sé, che si appresta ad ospitare per la terza volta l'Open d'Italia. Ovvero il più prestigioso dei tornei, che va ad aggiungersi a un lungo elenco di manifestazioni di portata internazionale e nazionale, che hanno avuto come sfondo i boschi secolari del Parco della Mandria.
Il percorso attuale, però, non è antico quanto il Circolo, che ha cambiato sede ben tre volte. L'esordio è nella brughiera del basso Canavese, vicino a San Maurizio, nel pieno di un'area utilizzata anche per le esercitazioni militari. Tre anni dopo, nel 1927, il "Torino" trova casa in città, all'interno dell'ippodromo di Mirafiori, dove vengono disegnate nove buche che la domenica devono condividere i tempi delle corse ippiche. Il circolo cresce, attira sempre più appassionati e comincia a sfornare i primi campioni – Mario Cora e Mario Teppati, vincitori di alcuni scudetti di doppio, e Gigi Corti, detentore di due titoli nazionali assoluti e uno internazionale. Soltanto dopo la Seconda Guerra Mondiale, nei primi anni Cinquanta, si cerca una nuova sede più adatta, che un gruppo di soci – fra cui Giovanni Nasi, storico presidente del Club e cugino di Giovanni Agnelli, e altri rappresentanti dell'alta borghesia sabauda – individua sul Colle della Maddalena. Il percorso, però, non può andare oltre le 9 buche: per poter crescere bisogna quindi trovare altri spazi.
La sede definitiva, quella che conosciamo oggi, arriva solo nel 1956, nella proprietà dei Medici del Vascello all'interno del Parco della Mandria, che fu un tempo riserva di caccia dei Savoia, a due passi dallo splendore barocco della Reggia di Venaria Reale.
A disegnare il percorso fu chiamato il progettista inglese John Morrison, al quale si deve un buon numero di percorsi italiani del dopoguerra, che seppe ricavare un bel tracciato di gioco perfettamente inserito nella Natura, dal sapore tipicamente British. Al Torino, tutto è pensato in funzione del golf: non vi sono strade o costruzioni a vista – a parte la club house e la cascina adibita a pro shop e caddie master – nessun ostacolo alla pratica del golf, se non la natura incontaminata. Nel 1957 si celebra l'inaugurazione ufficiale con un'esibizione del romano Ovidio Bolognesi, buon giocatore e ottimo maestro, che rimarrà poi per sempre legato al sodalizio piemontese.
Negli anni successivi all'apertura, grazie ai progetti dello Studio Harris e degli architetti Marco Croze e Graham Cooke, il campo viene portato a 27 buche nel 1967, e poi, nel 1984, alle attuali 36, divise in due percorsi. Il Blu, su cui si disputano i tornei più importanti e quindi anche l'Open, e il Giallo, entrambi par 72. Caratteristica comune dei due percorsi sono la cornice di alberi secolari attorno a ogni buca, e la frequenza di ostacoli d'acqua naturali, come ruscelli e laghetti. Recentemente sono state inserite nel comprensorio anche 9 buche pitch & putt (un percorso di soli par 3, di lunghezza limitata), caratteristica che fa del Circolo Golf Torino una realtà unica in tutto il Piemonte.
Il palmarès del club è il più ricco e titolato d'Italia: merito anche dei maestri particolarmente illuminati che hanno contribuito a farne la storia, come Sergio Bertaina, che ha cresciuto golfisticamente i Molinari e recentemente è stato inserito dalla rivista americana Golf Digest fra i 50 istruttori più validi al di fuori degli Stati Uniti. Nella bacheca del club figurano trofei di valore mondiale, come lo U.S. Amateur Championship del 2005 conquistato in America da Edoardo Molinari ancora dilettante, la World Cup 2009 dei fratelli Molinari e le loro Ryder Cup (due per Francesco e una per Edoardo), solo per citare i successi più eclatanti e più recenti, cui va aggiunta una sfilza di titoli – 153, fra individuali, a squadre e in eventi internazionali – raccolti dai suoi soci in 75 anni di agonismo.