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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2014 alle ore 09:21.
L'ultima modifica è del 08 maggio 2014 alle ore 13:33.
Silvio Berlusconi attacca Ilda Boccassini per il processo Ruby. Il giorno dopo la diffusione di alcuni passaggi dell'intervento del 14 aprile scorso del Pg di Milano Manlio Minale davanti al Csm, nel quale Minale segnalava che, quando Boccassini sentì il capo di gabinetto della questura di Milano Pietro Ostuni - interrogatorio da cui scaturì l'iscrizione di Silvio Berlusconi per concussione - «non aveva titolarità», ossia non era assegnataria del fascicolo su Ruby, il leader di Fi va all'attacco del Pm.
Ilda Boccassini «aveva delle motivazioni, che dentro di lei sono molto forti, di interrogare delle persone che lei pensava potessero farmi male - ha detto Berlusconi in un intervento a Radio Capital -. Tutto quel processo é una farsa, fa parte della tempesta perfetta del 2011 realizzata per il colpo di Stato che poi ha portato il mio governo a dare le dimissioni. Io diedi le dimissioni perché ci stavano venendo sottratti, in maniera precisa e organizzata, nostri parlamentari e non avremmo più avuto la maggioranza». Alla domanda se avesse mai più sentito Ruby dopo l'avvio del processo, l'ex Cavaliere ha risposto: «Non voglio parlarne, ma presto ci saranno dei fatti che emergeranno, spero, e che chiariranno tutto».
L'ex Cavaliere: domani a Cesano Boscone, aiuterò chi soffre
Berlusconi ha parlato anche dell'impegno dei servizi sociali. «Domani - ha detto - comincerò questa mia presenza a Cesano Boscone con questi anziani malati di Alzheimer. Vivo questa esperienza con la certezza che saprò aiutare chi ha bisogno, é un arricchimento anche per me stesso, come ho già avuto modo di vedere visitando chi soffre in ospedale con la mia mamma ed ho imparato da lei che aiutare le persone che hanno bisogno é il modo migliore per arricchirsi».
Per quello che ho subito dovrei essere santo
Rispondendo a chi gli chiedeva con ironia, a proposito della sua sorpresa per i malati di Cesano Boscone, se alla fine non meritasse, in caso di miracolo, di essere fatto santo, Berlusconi ha commentato: «Io penso che sarò santo molto prima perché quello che mi è successo mostrerà a tutti come io sia stato paziente a sopportare cose ingiuste dentro un battaglia politica».
Compravendita senatori, Berlusconi: a noi sottratti un centinaio
«Io ho una rappresentazione contraria» rispetto a quanto ha detto la senatrice del Pd, Anna Finocchiaro, «i miei avvocati ieri sera mi hanno telefonato e mi hanno detto che la dottoressa Finocchiaro aveva dato risposte positive per la mia posizione». Così Berlusconi è intervenuto in merito al processo sulla presunta compravendita di senatori. «A noi hanno sottratto in venti anni addirittura centinaia di candidati e nessuno se ne é mai scandalizzato. Nella politica - ha osservato Berlusconi - non avendo i parlamentari vincolo di mandato, le opposizioni cercano sempre di far venire meno la maggioranza e nessuno se ne é mai scandalizzato», ha concluso l'ex premier.
Riforme: Renzi costretto a marcia indietro da suoi
In una intervista all'emittente toscana Italia 7, Berlusconi è intervenuto anche sul tema delle riforme e del rapporto con il Pd. «Avevamo raggiunto degli accordi sulla riforma della legge elettorale ed anche in questo caso Renzi è stato costretto a fare marcia indietro, lui, non noi, perché la sua base in Parlamento, ed i suoi alleati, non si sono detti d'accordo a loro volta su quello per cui avevamo concordato e quindi sono state apportate a questa legge delle modifiche importanti». «Noi - ha aggiunto il leader di Fi - abbiamo fatto un ulteriore sforzo ed abbiamo detto che su quelle modifiche potevamo anche essere d'accordo e le abbiamo accettato. Abbiamo sempre messo in campo un grande senso di responsabilità».
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